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Brigadiere «sfrattato» dall'Arma Ad Imperia Brigadiere «sfrattato» dall'Arma IMPERIA. L'Arma dei carabinieri ha mobilitato un tenente colonnello e un maggiore per sfrattare un brigadiere dei Carabinieri che dopo vent'anni non voleva lasciare l'alloggio di servizio nella stazione di Dolceacqua. L'inconsueto intervento della piccola pattuglia della forza pubblica proprio in una caserma dell'Arma, è scattato ieri mattina: davanti alle stellette dei due ufficiali il focoso sottufficiale, Rocco Ragonese, ha desistito dalla sua battaglia per conservare l'appartamento. Il brigadiere Ragonese, con a carico la moglie e due figlie, era stato trasferito lo scorso anno da Dolceacqua a Ventimiglia a causa di una serie di «incompatibilità ambientali» con il maresciallo che comanda la stazione del paesino del Ponente ligure. Ma nonostante la nuova destinazione a lui assegnata - che gli imponeva pure un cambio di abitazione e in tempi piuttosto brevi - l'uomo si era fermamente opposto alla disposizione interna dell'Arma che gli negava il diritto a rimanere nell'alloggio di servizio. Dopo il naufragio di tutti i ricorsi presentati nel '97, Ragonese si è trovato di fronte al tenente colonnello Fazzini, del comando provinciale di Imperia, e a un maggiore medico arrivato da Genova per prevenire eventuali «colpi di testa». E insieme alla pattuglia che doveva far rispettare lo «sfratto» si è presentato anche il camion per il trasloco. Rocco Ragonese, a quel punto, si è rassegnato e ha capitolato. Il brigadiere andrà ora con la famiglia nella casa acquistata di recente nel centro storico di Dolceacqua, i cui lavori di ristrutturazione sono però ancora ben lungi dall'essere terminati. «Ci costringono ad abitare in un cantiere - spiega la moglie - si sarebbe potuto attendere la fine dei lavori. E poi mio marito è alla soglia della pensione. Dopo tanti anni di onorato servizio non dovevano farci questo». [Agi]