Vertone: così è come legalizzare il veleno

Vertone: così è come legalizzare il veleno Vertone: così è come legalizzare il veleno IL senatore del Polo Saverio Vertone dice no alla somministrazione controllata delle droghe pesanti, no all' opportunità dell'intervento del procuratore generale di Cassazione Galli Fonseca, e no alle esperienze «svizzere e olandesi», cioè alla «droga di Stato». Senatore, ci spieghi perché. «Guardi, la mia posizione è la stessa degli Anni Sessanta-Settanta, quando feci - come direttore di "Nuova Società" - una battagha durissima contro la liberalizzazione delle droghe. Ricordo che nel '65 Umberto Eco scriveva sull'Espresso esattamente il contrario, e cioè che la droga - allora andava di moda l'Lsd - non nuoceva alla salute, e anzi faceva bene alle capacità percettive e sensibili. Uno strumento di liberazione delle forze creatrici. E' possibile che nel frattempo Eco si sia rimangiato tutto, io invece non ho cambiato idea. Erano anni in cui si ideahzzavano gli "aiuti" chimici alle capacità creative dell'uomo, una moda intellettuale che arrivava dagh Stati Uniti, che recuperava Baudelaire, De Quincey e il suo "Diario di un mangiatore d'oppio"... ma se quelli che teorizzavano queste cose avessero conosciuto il disastro che si era già verificato in America, ci sarebbero andati più cauti». E invece no, la «moda» ha preso piede anche in Italia... «Si, anche perché poi, a cominciare dagh Anni Sessanta, la droga è diventata la bandiera di una generazione, e ha cominciato a manifestare gh effetti dirompenti e devastanti che sono sotto i nostri occhi oggi». Dette queste cose, cosa pensa og¬ gi del problema droga? «Penso che se anche si è attenuato l'aspetto ideologico, ci troviamo in una situazione ormai endemica. E che per uscirne bisogna fare emergere gh aspetti tecnico-scientifici del problema». Perché dice no a Galli Fonseca? «Premetto che non ho alcuna intenzione di demonizzare alcunché, ma non è una posizione accettabile. Questa proposta non tiene conto del fatto che le droghe sono sostituibili, che una volta perso il controllo dell'eroina, la criminalità butterebbe sul mercato un'altra droga, il crack, ad esempio». Che comunque c'è già, anche sul mercato italiano. «E' come se si decidesse di legalizzare un veleno. 0, peggio, è come se si attribuisse allo Stato il compito di distribuire gratuitamente il veleno. Qui bisogna affrontare freddamente le opinioni, le conseguenze prevedibili a favore o contro la proposta di Fonseca. Io comunque sono contrario. E Fonseca dovrebbe astenersi da certe iniziative. I tossicodipendenti sono di competenza dei medici, e vorrei saperlo da uno specialista cosa è megho fare». Lei conosce le esperienze svizzere, olandesi? Le è mai capitato di visitare uno di questi centri? «No, ma sono dei fallimenti. Si parla di diminuzione dei casi di morte, ma questo avviene solo perché in questi anni si è scoperto il Narcan, antidoto efficace contro l'overdose. Questo della droga è un male di cui non si conosce cura, perché è un male sociale, non più solo individuale». Brunella Giovara LE RAGIONI DEL NO E DEL SI' «Negli altri Paesi si sono registrati solo fallimenti» «Gli stupefacenti un male sociale» Saverio Vertone, senatore di Forza Italia «E' positivo che la magistratura "condanni" la via della repressione»

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