Giallo della «Sapienza» Liparota torna in libertà

Giallo della «Sapienza» Liparota torna in libertà E' l'usciere accusato di concorso nell'omicidio di Marta Giallo della «Sapienza» Liparota torna in libertà ROMA. Francesco Liparota, per il quale due giorni fa la procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per l'omicidio di Marta Russo, ritorna in libertà. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari, Gugliemo Muntoni, accogliendo l'istanza presentata dagli avvocati Giovanni Aricò e Pasquale Paolitto. Liparota, che era agli arresti domiciliari, è tornato in libertà perchè secondo il giudice per le indagini preliminari è sopravvenuta «una carenza di esigenze cautelari: non può più inquinare le prove, nè vi è pericolo di fuga». La sua posizione, avrebbe scritto il gip nelle cinque pagine di motivazione dell'istanza di scarcerazione, è comunque differente rispetto a quella di Giovanni Scattone e Salvatore Ferrara. Il giudice, pur ribadendo l'esistenza del concorso dei tre neh' omicidio di Marta Russo, sostiene che la posizione processuale di Liparota è di subalternità poiché questi non ha mai maneggiato armi, non le ha portate, non le ha occultate. Per lo stesso motivo non vi è il pericolo della reiterazione. La sua situazione di subalternità, inoltre, sarebbe anche dimostrata - ha sostenuto il magistrato - dal fatto che Liparota è stato minacciato e ha comunque avuto un comportamento processuale diverso da quello tenuto da Scattone e Ferrara: mentre questi ultimi non hanno mai collaborato, Liparota ha dato un contributo alle indagini e solo successivamente all'interrogatorio del 15 giugno, davanti al gip, ha detto di non ricordare più nulla. Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari è stato notificato a Liparota appena emesso, ieri nel pomeriggio. [Ansa]

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