«Papà, tornerai presto»

«Papà, tornerai presto» «Papà, tornerai presto» A Soffiantini una lettera dei figli MILANO. «Caro papà, anche se sei lontano e ostaggio voghamo dirti che non sei solo e che tante persone soffrono con noi per la tua liberazione», scrivono Carlo, Paolo e Giordano Soffiantini, i figli di Giuseppe Soffiantini, l'imprenditore bresciano sequestrato il 17 giugno scorso. La lettera, divulgata via agenzia nella speranza che i sequestratori la facciano leggere all'imprenditore tessile, segue una serie di appelh con cui soprattutto Carlo Soffiantini ha cercato di tenere aperto un dialogo coi rapitori. «L'intera comunità di Manerbio si è stretta intorno a noi e ci sorregge in questi difficili momenti», scrivono i Soffiantini, ricordando la solidarietà ricevuta dal piccolo Comune vicino a Brescia, dove sono nate le manifatture che portano il nome dell'imprenditore sequestrato. E ancora: «Sei sempre nei nostri pensieri, nei nostri discorsi e nel nostro cuore. Ma tu non preoccuparti per noi che stiamo tutti bene. Noi, i nipotini e le nonne, ti ricordiamo ogni notte nelle nostre preghiere e ti aspettiamo vivendo ogni giorno con la certezza che sono vicini tempi migliori e che saprai resistere con equilibrio e forza d'animo». La lettera viene scritta 209 giorni dopo il sequestro. E dopo gh avvenimenti che avevano fatto sperare in una imminente liberazione, dal bhtz dei Nocs finito con la morte dell'agente Donatoni all'arresto di quattro sardi all'Aquila, durante un finto pagamento di riscatto. Dall'appello di uno di loro che ha pure chiesto scusa ai famigliari di Soffiantini, fino all'invio ai figli di un orecchio del sequestrato, un segno tipico per indicare che l'ostaggio è ancora vivo, che i contatti sono ancora possibili. E invece niente, fino a queste poche righe scritte nella speranza che Giuseppe Soffiantini le possa leggere. «E' difficile per noi immaginare come si svolgano le tue giornate, ma ci piace pensare che questa tua pensosa solitudine generi tanti progetti che, al tuo ritorno, sicuramente reahzzeremo insieme. Con questa lettera voghamo iniziare un'ideale corrispondenza, che ti porti nostre notizie e che ti faccia sentire meno solo», scrivono. Prima dei saluti: «Ti voghamo tanto bene e siamo certi di poterti riabbracciare presto». Una speranza che accompagna anche i magistrati di Brescia, che dal 17 giugno coordinano le indagini. Come ha ricordato ieri mattina durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, il procuratore generale Marcello Torregrossa: «Abbiamo applicato la legge esattamente e coscienziosamente. Non va scambiata per inefficienza la sfortuna, quella stessa sfortuna che ha sottratto alla vita l'agente dei Nocs Samuele Donatoni». Prosegue, Torregrossa: «Alla famiglia Soffiantini desidero esprimere la mia solidarietà e quella di tutti i magistrati». Identiche parole, dal procuratore di Brescia, Giancarlo Tarquini: «Affrontiamo l'inchiesta sul sequestro Soffiantini con tanta speranza e grandissimo impegno». [r. m.] Giuseppe Soffiantini LETTERA A UN PADRE SEQUESTRATO «Caro papà, anche se sei lontano ed ostaggio vogliamo dirti che non sei solo e che tante persone soffrono ormai da sette mesi con noi per la tua liberazione. «Vogliamo che tu sappia che sei sempre nei nostri pensieri, nei nostri discorsi e nel nostro cuore. Sono tante le cose che vorremmo dirti accadute durante questi lunghi 209 giorni, ma una in particolare. «Non preoccuparti per noi che stiamo tutti bene; noi, i nipotini e le nonne ti ricordiamo ogni sera nelle preghiere e ti aspettiamo vivendo ogni giorno con la certezza che sono vicini tempi migliori e che saprai resistere con quell'equilibrio e forza d'animo che ti contraddistinguono e che ora guidano tutte le nostre azioni. «Ci piace pensare che questa tua pensosa solitudine generi tanti progetti che, al tuo ritorno, sicuramente realizzeremo insieme. Con questa lettera vogliamo iniziare un'ideale corrispondenza che ti porti nostre notizie e che ti faccia sentire meno solo. Ti vogliamo tanto bene e siamo certi di poterti riabbracciare presto».

Luoghi citati: Aquila, Brescia, Manerbio, Milano