Telefoni d'oro per liberare la Melis

Telefoni d'oro per liberare la Melis Cagliari: la denuncia del legale della famiglia, accuse anche al procuratore nazionale antimafia Vigna Telefoni d'oro per liberare la Melis «Lo Stato ha speso 4 miliardi in bollette» CAGLIARI. Durante il sequestro di Silvia Melis lo Stato ha speso quattro miliardi di lire soltanto per l'uso dei telefonini cellulari in dotazione alle persone incaricate delle indagini. La rivelazione è stata fatta dal legale della famiglia Melis, l'avvocato Luigi Garau, durante il dibattito seguito all'inaugurazione dell'anno giudiziario. «I costi sostenuti dallo Stato - ha detto l'avvocato Garau non sono stati sufficienti a risolvere il sequestro di Silvia Mehs (liberata 1' 11 novembre dopo nove mesi di prigionia, ndr) perché evidentemente non sono state prese le iniziative giuste». Il legale ha anche polemizzato con il procuratore nazionale antimafia Piero Luigi Vigna, che - ha detto Garau - «ha offeso tutti i sardi accusandoli di essere omertosi, ma evidentemente non ha capito che è necessario distinguere fra omertà e paura». Sul costo dell'attività investigativa antisequestri interviene anche Giorgio Mazzella, che era presidente del comitato per la liberazione di Silvia Mehs. «Non ho dati precisi - spiega - ma so che in genere i costi sono superiori all'ammontare del riscatto. Sul totale pesano l'impiego di uomini, di elicotteri e di altri mezzi per parecchi mesi». Già, ma 4 miliardi per le bollette telefoniche sembrano davvero troppi. «Probabilmente sono comprese le intercettazioni - aggiunge Mazzella -. Un telefono sotto controllo costa fino a un paio di mihoni al giorno». «Potrebbero essere stati spesi anche cento miliardi, io non ho la contabilità», è invece la rephca del sostituto procuratore distrettuale Mauro Mura, che coordina le indagini sul rapimento di Silvia Melis. Mura ha spiegato che di volta in volta autorizza spese necessarie per motivi investigativi. «Le autorizzazioni - dice - sono concesse sulla base delle richieste presentate dagh investigatori». Richieste che, per esempio, possono riguardare il controllo di un certo numero di apparecchi tele¬ fonici o l'utilizzo di determinate apparecchiature. E il magistrato le autorizza solo se ritiene che possano essere utili ai fini delle indagini. Mura ha quindi chiarito che non spetta a lui occuparsi dell'aspetto finanziario né di tenere la contabilità. «Il mio solo dovere - aggiunge - è stabilire se la richiesta degh investigatori può essere utile alle indagini». Il questore di Nuoro, Elio Cioppa, non ha voluto replicare al legale della famiglia Mehs: «Non c'è alcun commento da fare. Lui ritiene così, e va bene così», [r. cri.] Il pm Mura: ho autorizzato soltanto ciò che poteva essere utile ai fini dell'inchiesta A fianco, il sostituto procuratore Mauro Mura. A destra, Silvia Melis

Luoghi citati: Cagliari, Nuoro