Ci prova anche D' Alema di Enrico Benedetto

Ci prova anche D' Alema Ci prova anche D' Alema Iniziativa di pace della sinistra europea PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'Eurosinistra lavora a un'iniziativa di pace sull'Algeria. Potrebbe articolarsi sull'Internazionale Socialista, se Algeri ne accoglierà la delegazione. Ma anche viaggiare sull'asse Roma-Parigi (e forse Londra), ove la Sinistra è, insieme, governo e forza politica. Se ne fa promotore Massimo D'Alema, in visita ieri sulla Senna. Reduce da un incontro a Matignon, il segretario pds registra una sostanziale sintonia di vedute, sul dramma algerino, con il premier Jospin. «La soluzione militare non risolverà la crisi», afferma, rilanciando quella «politica». Ostile sinora a qualsivoglia interferenza della comunità internazionale, il regime di Zeroual potrebbe gradire forse la mossa - per ora vaga - che l'Europa rosa gh indirizzerebbe prescindendo dagh establishment istituzionali. In altre parole, l'espediente vuole fungere da grimaldello per ammorbidire le orgogliose reticenze algerine. D'Alema spiega che il via libera per l'invio della trqjka europea costituisct un primo passo significativo. E il rifiuto di una commissione internazionale?, gli chiedono. «Non è il momento per polemizzare con Algeri - spiega -, ma semmai, mettersi in ricerca di uno sblocco». E tuttavia al segretario pds preme denunciare la censura sui giornali arabi e francofoni in Algeria. «Con i media che non possono esprimersi liberamente - osserva -, diviene arduo capire che cosa succede davvero nel Paese». In tale prospettiva, l'impegno per la libertà di stampa si fa prioritario. «Donare uno stabilimento tipografico, come vogliono fare gruppi giovanili italiani, è scelta simbolica ma decisiva», precisa. Il dialogo è oggi la principale esigenza per superare la crisi, aggiunge. Ma ricercarlo scaval- cando Zeroual appare illusorio. Definisce il suo governo «legale», come peraltro «leggi» e «istituzioni» algerine. E' dunque improprio «parlare di guerra». Una posizione non dissimile esprime il ministro ps alla Difesa, Alain Richard. La Francia voterà contro un eventuale «intervento di caschi blu», si evince. Anziché pacificare l'Algeria, la loro missione equivarrebbe a «internazionalizzare il conflitto». Parigi preferisce non correre il rischio. Ma non si può dire che i pareri, all'interno stesso della gauche, siano concordi. L'ex ministro Roland Du- mas, che dopo lunghi anni trascorsi a reggere la politica estera francese presiede ormai la Corte Costituzionale, adombra l'intervento Onu. Jospin, al contrario, è lungi dall'invocarlo. E Massimo D'Alema non solleva nemmeno l'ipotesi. Anche sullo «scoglio Fis», il leader del pds si astiene dal prendere posizione. Sarebbe forse inutile, considerando la fermezza con cui il generale Zeroual ritiene «chiusa» la vicenda. Il Front Islamique du Salut la pensa altrimenti. Negli ultimi giorni ha moltiplicato le pressioni giornalistiche, in Francia come oltre-Reno, cercando l'aggancio come interlocutore insopprimibile dell'Ue. «Le Monde», «Liberation», «Le Figaro»... riportano appelli non stop per non estrometterlo dalla fase negoziale. Bastione moderato contro il Già - e a fortiori le sue dissidenze più radicali - il Fis cerca a Bruxelles l'ultima spiaggia per una legittimazione internazionale finora mancatagli. Ma la Sinistra europea si direbbe tentata dal sacrificarlo, purché Algeri accolga la sua mediazione. Enrico Benedetto Incontro con Jospin «Inutile polemizzare con Zeroual, è un governo legale» II segretario del pds D'Alema col premier francese Jospin [FOTO ANSA-EPA)