Londra e Dublino: ecco l'autonomia per l'Ulster

Londra e Dublino: ecco l'autonomia per l'Ulster Cattolici e protestanti accolgono le proposte concordate come piattaforma per gli imminenti negoziati Londra e Dublino: ecco l'autonomia per l'Ulster Previste modifiche costituzionali e tre nuovi organi consultivi LONDRA. Il negoziato multilaterale per la pace in Irlanda del Nord è ripreso ieri sotto il segno della speranza: pur mostrandosi cautamente ottimisti, cattolici e protestanti hanno accolto positivamente le proposte concordate da Londra e Dublino come piattaforma del dibattito. Tornando al castello di Stormont, presso Belfast, dopo la pausa natalizia, i leader delle forze politiche interessate al negoziato hanno già avuto modo di esaminare le proposte, contenute in un paio di pagine. Oggi comincerà il confronto che attraverso il dibattito dei mesi prossimi dovrebbe portare a un accordo di fondo per la pace già in maggio, stando a quanto hanno suggerito fonti a Londra. La prospettiva sembra giustificata dalla tenacia con cui cattolici e protestanti sono rimasti sul binario del dialogo nonostan¬ te i fatti di sangue di fine anno, culminati sabato scorso nell'uccisione di un parente acquisito di Gerry Adams, leader del movimento indipendentista cattolico Sinn Fein. Le «proposte di punti di accordo - ha detto il ministro britannico per l'Irlanda del Nord signora Mo Mowlam - prevedono modifiche costituzionali nel Regno Unito e in Irlanda, che si impegnano a rinnovare l'accordo anglo-irlandese del 1985, e la creazione di 3 organi consultivi. Uno regionale, uno che tocca Irlanda e Ulster e uno che raccoglie delegati di Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda e Irlanda del Nord. Non è ancora dato sapere nel dettaglio quali compiti toccheranno alle singole strutture ma l'organo consultivo regionale, secondo indicazioni fornite da più parti, dovrebbe avere anche alcuni poteri di autogoverno ed essere costituito da un'assemblea di rappresentanti di tutte le forze politiche eletti con un sistema proporzionale. L'organo consultivo Nord-Sud, come viene definito, dovrebbe invece comprendere delegati di Dublino e Belfast dando all'Irlanda una voce in capitolo sulle questioni nordirlandesi, mentre l'organo consultivo Est-Ovest costituirebbe una sorta di ente di riferimento generale chiamato «Consiglio delle isole» nel quale dovrebbero essere riuniti rappresentanti di tutte le nazioni d'Oltremanica. In questo caso i rappresentanti di Scozia e Galles dovrebbero uscire dai parlamenti che in quelle regioni verranno formati nei prossimi anni in base al progetto di «devolution», o quasi completa autonomia, approvato con i referendum del settembre scorso. Da notare che Londra - hanno sottolineato alcuni commentatori - sta ora guardando all'Irlanda del Nord come a una regione cui conferire una vera autonomia. Di qui l'impegno sottoscritto con l'accordo odierno da Londra e Dublino a modifiche costituzionali e a una revisione dell'accordo anglo-irlandese del 1985. Le proposte di quello che viene definito un accordo quadro per la pace in Ulster sono il frutto delle intense consultazioni telefoniche avvenute fra il premier britannico Tony Blair, che è in Giappone in visita ufficiale, e la controparte irlandese Bertie Ahern. Le hanno in seguito definite e sottoscritte in mattinata, al termine di un incontro di un'ora e mezzo circa, il ministro per l'Irlanda del Nord signora Mo Mowlam a nome di Londra e il ministro degli Esteri David Andrews a nome di Dublino. Ancora una volta è apparso cruciale l'intervento personale di Blair che ha parlato a lungo anche con Adams e i leader delle forze protestanti. Funzionari del Partito unionista dell'Ulster, la maggiore forza protestante, hanno definito le proposte concordate da Londra e Dublino una «base per future trattative». Positivo anche il leader del Partito socialdemocratico laburista, la maggiore forza cattolica dell'Irlanda del Nord, secondo il quale la nuova intesa LondraDublino «va al cuore» dei problemi della regione. Non ha fatto commenti Adams che però, dopo aver passato la giornata con i familiari in lutto, ha rinnovato l'invito a tutte le parti interessate a continuare il dialogo da cui sembrano a questo punto esclusi solo gli irriducibili delle frange armate più estreme responsabili delle ultime violenze. [Ansa]

Persone citate: Adams, Bertie Ahern, David Andrews, Gerry Adams, Tony Blair