Torture in Somalia, i testi portano dubbi
Torture in Somalia, i testi portano dubbi Perplessità alla Commissione, l'unico episodio dimostrato pare il supplizio degli elettrodi Torture in Somalia, i testi portano dubbi Nelprimo giorno di audizione a Roma ROMA. La Commissione di inchiesta presieduta da Ettore Gallo ha espresso più dubbi che certezze al termine della prima giornata di audizione dei testi somali sulle violenze subite da parte dei nostri militari durante l'operazione «Restore Hope». Testimoni e vittime giunti da Mogadiscio sono sfilati durante tutta la mattinata di ieri di fronte ai cinque commissari oltre a Gallo, Tullia Zevi, Tina Anselmi ed i generali Cesare Vitale ed Antonio Tambuzzo - che hanno espresso «forti perplessità» soprattutto nei confronti delle dichiarazioni rese da Dahira Salad Osman, la giovane che sarebbe stata stuprata con un bengala. E' Ettore Gallo a riassumere i dubbi: «Ci ha detto di essere stata violentata da un gruppo di 4 o 5 italiani ma non ha fatto alcun cenno al razzo bengala né, quando glielo abbiamo mostrato, lo ha riconosciuto. Inoltre ha detto di aver subito lo stupro all'esterno, e non all'interno, del check point, e che era da sola, e non accompagnata da altre due donne, come sappiamo». Datura ha poi ammesso di aver ricevuto «pochi dollari» dai soldati in cambio delle sue «prestazioni», pensando che «si trattasse di un gioco». «A questo punto commenta Gallo - vi sono tre possibilità: o Dahira non è la donna in questione, o mente per ottenere un risarcimento, o ha ragione il fratello quando afferma che dopo la violenza non è tornata in sé». Tina Anselmi aggiunge: «Non abbiamo avuto documenti medici o altri certificati che attestino la violenza subita». Ma non è tutto. Yahya Amir, presidente della «Società degli intellettuali somali» che ha raccolto numerose denunce, si è presentato praticamente a mani vuote. «Amir - racconta Tullia Zevi - ci ha detto che 19 donne sono state violentate e 30 persone uccise dai nostri militari, ma non ha portato alcun tipo di documentazione. Ci ha detto solo che le carte sono in possesso degli avvocati difensori a Mogadiscio». Sarebbe l'«awocato Elias di Mogadiscio» il depositario delle prove. Commenta il generale Antonio Tambuzzo: «Il punto è che prima Amir ci ha parlato di un elenco di ben 120 episodi di violenza, poi non ha portato neanche uno straccio di prova». Aggiunge il capogruppo dei deputati ccd, Carlo Giovanardi: «La Commissione è costretta a navigare in un mare di bufale». Gallo ha invece trovato dei riscontri in merito all'episodio della tortura con gli elettrodi di Aden Adakur Ali nel campo di Johwar. «Il suo racconto - ha detto - coincide con quanto sappiamo, tranne particolari minori dovuti al desiderio di nascondere la responsabilità in un furto». Decisiva per ricostruire l'accaduto a Johwar è stata la testimonianza dell'ex maggiore della polizia somala Abdullhai Hussein, che ha con¬ fermato l'arresto di Aden pur negando di essere stato testimone oculare della tortura. «Abbiamo comunque modo di ritenere che gli elettrodi furono effettivamente applicati al prigioniero», ha chiarito Gallo. Ma il primo a sfilare al secondo piano del ministero della Difesa è stato Hashi Omar Hassan, convocato per essere stato legato e gettato in mare il 27 settembre 1993 ma, secondo indiscrezioni di stampa, coinvolto direttamente nell'agguato mortale contro Ilaria Alpi e Milan Hrovatin. «Non gli abbiamo rivolto domande sulla Alpi - ha detto Gallo - perché l'inchiesta è di competenza della magistratura». Gli inquirenti non sciolgono il giallo sulla presenza di Omar Hassan in Italia, limitandosi a far sapere che verrà sentito come «persona informata sui fatti» e che «per il momento non è indagato». Se ne saprà di più dopo il suo interrogatorio. Del caso Alpi avrebbe dovuto parlare ieri anche il sottufficiale Francesco Aloi, ma - secondo Gallo - «ci ha solo detto di sentirsi perseguitato, ammettendo di non poter parlare perché tenuto al segreto istruttorio». Oggi la commissione termina l'audizione dei testi mentre Dahira ed Aden sono a Livorno, a disposizione della magistratura che ha disposto ben quattro perizie mediche. «A causa delle loro condizioni potrebbero rimanere ricoverati per 15 giorni», ha annunciato il loro avvocato, Douglas Duale. Maurizio Sviolinali Fornisce una versione diversa la ragazza stuprata con un bengala Il gen. Tambuzzo: l'accusatore n° 1 non ha portato uno straccio di prova Aden Adakur Ali, torturato con gli elettrodi; Dahira Salad Osman, la giovane stuprata, e il presidente della Commissione, Ettore Gallo Oggi verrà interrogato Omar Hassan coinvolto nell'omicidio di Ilaria Alpi e Milan Hrovatin «Non è indagato»
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