Chirac: l'Italia ha vinto, sarà nell'euro

Chirac: l'Italia ha vinto, sarà nell'euro Parigi elogia il grande sforzo del nostro Paese: «Non è possibile partire senza di voi» Chirac: l'Italia ha vinto, sarà nell'euro E anche Jospin rassicura D'Menna PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Jacques Chirac intronizza Roma tra i vincitori della corsa all'euro, felicitandola per il «grande sforzo» e la determinazione nell'attuare gli indispensabili sacrifici in campo economico. «L'Italia ha vinto» afferma l'Eliseo con enfasi. «E' riuscita a rispettare i criteri di Maastricht, dunque adotterà sin dall'inizio l'euro». Le dichiarazioni presidenziali sembrerebbero legittimare definitivamente l'ingresso italiano. E' la prima volta che Parigi si esprime in termini sì ultimativi. A incoraggiamenti, speranze, auspici subentra una perentoria certezza. «E' fatta» dice in buona sostanza Chirac. E che le sue dichiarazioni siano informali, in margine alla tradizionale cerimonia d'auguri per il nuovo anno in cui il Presidente incontra stampa-radiotelevisioni, non ne riduce la portata. L'Eliseo pare voler insomma chiudere il «caso Italia». A chi gli domanda un commento sul «no» olandese - lo scrive «Der Spiegel», ma L'Aia smentisce - replica: «Non c'è nulla da aggiungere». In rara sintonia con Jacques Chirac, Lionel Jospin sanziona nell'incontro con il segretario pds Massimo D'Alema la presenza italiana nel «primo cerchio» euro. Le parole, anzi, quasi coincidono. Il premier transalpino vi aggiunge un'aspra critica verso «chi mette in dubbio le buone ragioni dell'Italia» e il suo «diritto» a figurare in pole position. Tali «apprezzamenti Il segdel poste pernuova Il ndelle e lafran etario pds: e basi una Europa odo 5 ore via cese polemici» brillerebbero per «inconsistenza», afferma il primo ministro. L'asse Chirac-Jospin pone la Francia tra i più inossidabili sostenitori dell'exploit italiano. Già lo scorso autunno, dopo il parere favorevole espresso dalla Commissione europea, l'Eliseo chiosò: «L'Italia figura tra i padri fondatori dell'Europa. Come potrebbe non partecipare, e dall'inizio, alla moneta unica?». E in campagna elettorale per le legislative '97 Jospin ricorse a una formula analoga. Ma anche se retorico, il punto interrogativo testimoniava re, sidui margini d'incertezza. Ora non più. Secondo Parigi, la «candidatura italiana» è morta.- Si parli, ormai, di accesso acquisito. Nel citare Chirac e Jospin, D'Alema sottolinea il riconoscimento internazionale al governo Prodi per «aver portato l'Italia in Europa». A suo giudizio, inoltre, la convergenza italofrancese propizierà l'emergere d'una vera e propria politica economica europea, nonché iniziative continentali su temi quali la droga ormai ingestibili a livello di Paesi membri senza ampia concertazione. Sulle 35 ore, il pds riconosce che - bruciando le tappe in termini legislativi, e includendo nella nuova normativa 50 lavoratori su 100 contro i 15 ipotizzabili dall'Italia - Parigi precede Roma. Rileva nondimeno che vi saranno «periodici contatti» fra i due paesi per meglio registrare una normativa cui si domanda, in ogni caso, di incentivare e non imporre. [e. b.] Il segretario del pds: poste le basi per una nuova Europa Il nodo delle 35 ore e la via francese Ma a Bonn partono i primi ricorsi al Lussemburgo «L'Unione monetaria è incostituzionale» * * * . ' * Il presidènte francese Jacques Chirac