Il «no grazie» del professore

Il «no grazie» del professore Il «no grazie» del professore «Nonparteciperò all'incontro di Roma» SMODENA ARA' l'età avanzata e la salute che in questi giorni fa i capricci, sarà la diffidenza e la paura che dietro apparenti concessioni possa nascondersi una trappola, sarà l'orgoglio di voler stravincere, lui che per una vita ha lottato contro le istituzioni e la burocrazia. Probabilmente è un cocktail di questi ingredienti che spinge il professor Di Bella a fare il «prezioso» proprio nel momento in cui i suoi desideri si stanno materializzando. Il ministro Bindi lo invita a partecipare ai lavori della commissione oncologica che dovrà decidere i criteri della sperimentazione? Lui fa sapere che difficilmente ci sarà, perché ha altri impegni. Le Regioni si preparano a studiare la cura a base di somatostatina? Il figlio del professore chiede una verifica sulla chemio. Di Bella è atteso a Maghe come una «star» all'udienza di convalida? Lui fa sapere che preferisce restare a casa a curare i suoi pazienti, se volesse venire il pretore a Modena... Chi lo conosce bene è pronto a giurare che l'anziano professore, ora come in passato, non s'interessa alle polemiche o alle provocazioni e non si lascia sedurre dall'improvvisa ondata di notorietà. Quindi le sue risposte un po' ruvide derivano da quel suo carattere un po' particolare e non dal desiderio di rivalsa. Intorno a lui, però, si erge il «muro» del suo entourage, alquanto battagliero e pronto alla guerra pur di non cedere di un solo mubmetro. Così l'invito a partecipare alla commissione oncologica, avanzato ieri da Rosy Bindi, viene respinto: «Come sa, la stessa mattinata, in ore quasi coincidenti, ho l'impegno a partecipare alla Commissione affari sociali di Montecitorio, non sono perciò sicuro di riuscire a bilanciare le due incombenze», scrive il professore. Il quale non si accontenta di un «no grazie», ma attacca: «Mi preme altresì esternarle la mia perplessità a partecipare alla riunione di una Commissione di cui ignoro i nominativi e che non si è espressa benevolmente nei miei confronti precedentemente. Sarei perciò molto grato se lei credesse chiarire l'ordine del giorno di detta Commissione, i componenti, le modalità d'azione, il ruolo del sottoscritto». Ha capito, lo staff di Di BeUa, di avere finalmente conquistato una posizione di grande forza, e non intende cedere. Se vittoria deve essere, che sia piena ed inequivocabile. E infatti Giuseppe Di Bella, figlio del professore, proprio nel momento in cui si avvicina la sperimentazione sulla cura del padre si prende la soddisfazione di sbeffeggiare la medicina ufficiale e chiedere verifiche sulle terapie tradizionali anticancro. «Le percentuali di sopravvivenza per i malati di cancro curati con i metodi tradizionali derivano dall'uso combinato di cliirurgia, radioterapia e chemioterapia; se facessimo una diagnosi differenziale, vedendo le percentuali di guarigione esclusivamente con la chemio, queste percentuali, se¬ condo dati recenti, non superano il 4 per cento - dice, parlando a una trasmissione su Canale 5 -; chiederemo una verifica: se al professor Di Bella chiedono 100 cartelle cliniche, noi chiederemo che per lo meno su un migliaio di pazienti neoplastici (trattati solo con chemio, per non confondere i dati) venga fatta una verifica di sopravvivenza a dieci anni». Ed è facile immaginare che qualche altro «sassolino dalla scarpa» Giuseppe e Luigi Di Bella se lo toglieranno questa sera durante Esclusivo 5, lo speciale proposto da Canale 5 alle ore 21. Rosy Bindi e Giuseppe Di Bella saranno in studio a Roma con Maurizio Costanzo ed Enrico Mentana, il professore sarà invece in collegamento da Modena. Raffaella Quaquaro «Non conosco i nomi di chi fa parte della Commissione E nei miei confronti non si è espressa benevolmente» E il figlio ha chiesto che siano verificate le cifre di sopravvivenza delle terapie tradizionali Il professore modenese Luigi Di Bella

Luoghi citati: Maghe, Modena, Roma