«Test sul metodo Di Bella in ogni regione»

«Test sul metodo Di Bella in ogni regione» Definito un protocollo di lavoro. Il ministro invita il fisiologo a partecipare alla commissione oncologica «Test sul metodo Di Bella in ogni regione» Intesa tra Bindi e assessori per la sperimentazione ROMA. Scena a tutto campo per il ministro della Sanità, Rosy Bindi, che ieri ha fatto due abili mosse allo scacchiere su cui si sta giocando la partita «Di Bella e resto del mondo scientifico». La prima: ha invitato il fisiologo modenese alla riunione della commissione oncologica nazionale. La seconda: ha radunato tutti gli assessori della Sanità intorno a sé e ha ottenuto un documento unitario sull'ipotesi di un protocollo comune per la sperimentazione del metodo anticancro, da giorni sulle prime pagine di giornali e telegiornali. Le Regioni, dunque, garantiscono il loro «più ampio coinvolgimento» nel perseguire tre obiettivi: definire in modo preciso, anche attraverso la documentazione clinica, le caratteristiche della terapia; stabilire le precise caratteristiche dei pazienti «eventualmente candidati alla sperimentazione»; valutare la fattibilità tecnica e «l'eticità» di uno studio randomizzato (dove i pazienti vengono selezionati a caso in gruppi diversi) svolto in più centri e ad accesso completamente gratuito. I centri coinvolti non saranno soltanto gli Irccs (Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico), ma almeno una struttura per regione. Nel caso lo studio randomizzato controllato non sia possibile, soprattutto per ragioni etiche, si organizzerà «uno studio osservazionale (si confrontano i dati dei vari centri che hanno adottato la terapia, ndr), anch'esso ad accesso gratuito, pur con le necessarie cautele nella successiva interpretazione dei risultati». Il coro di ministro e assessori, con la sola eccezione del «ribelle» assessore alla Sanità della Puglia, Michele Saccomanno,. è uno e s'ispira, per sua stessa ammissione, al pensiero dell'assessore alla Sanità del Lazio, Lionello Cosentino: restituiamo la parola (c'è chi legge «la patata bollente») alla comunità scientifica. Non senza aver prima più volte ribadito che tutti, dal ministro a ogni assessore, desiderano che di questa comunità giudicante faccia parte anche il professor Luigi Di Bella. E nel frattempo? Cosentino ha sottoli¬ neato l'intenzione di fare in fretta a dare risposta alla legittima domanda dei pazienti. I malati, nell'attesa, continueranno a guardare alla Puglia, unica Regione che ha stabilito di dispensare somatostatina gratuitamente, come al luogo della speranza? Non entra in polemica Rosy Bindi, non commenta le decisioni dell'assessore Saccomanno, ma risponde: «La domanda di speranza è affidata a elementi di certezza che speriamo di dare nel più breve tempo possibile, stabilendo la verità». L'assessore ribatte: «La Puglia ha chiesto libero accesso alla somatostatina dei pazienti in istituti controllati dal ministero. Questa è l'aspettativa dei malati». La volontà di giungere a un punto fermo era evidente dai commenti degli assessori che arrivavano, a metà pomeriggio, alla spicciolata, per la riunione. Tutti concordi: le Regioni metteranno a disposizione quanto necessario per la sperimentazione. Basta che venga dato il via. Filippo Bubbico, assessore della Basilicata, si ferma un attimo prima di entrare e commenta, deciso: «Questa vicenda ha dell'incredibile. Non possiamo speculare sulla disgrazia di tanta gente, dobbiamo finirla di mettere in difficoltà i cittadini con questa storia». Dello stesso parere l'assessore della Liguria, Franco Bertolani che, parlando del collega Saccomanno, osserva: «Le posizioni sono tutte legittime, ma adesso si tratta di trovare un accordo comune per dare una risposta ai malati». Ma quale sarà la sperimentazione? Quando? E, soprattutto, visto che il metodo Di Bella si basa su cocktail di farmaci «personalizzati» per ogni paziente, come sarà possibile definire un protocollo standard, un cocktail buono per tutti? Il ministro Bindi non ha esitazioni: «Lo stabiliranno gli esperti. Non è una decisione politica». La partita, dunque, ora si gioca davvero tra Di Bella e il resto del mondo scientifico, nella speranza che gli schieramenti si alleino per il bene di chi vuole avere ancora un futuro. Daniela Daniele L'AVENTINO DELLO STAFF DI MODENA 1 Per arrivare alla sperimentazione verrà definito un protocollo terapeutico con la collaborazione del professor Di Bella I PUNTI DELL'INTESA £■ L'accordo prevede una definizione 2La somatostatina rimarrà a pagamento tranne che nelle regioni che decideranno di renderla gratuita (Puglia e, prossimamente, la Lombardia) 3La sperimentazione avverrà nei 7 Istituti oncologici nazionali e, novità, in un centro per ogni regione 4Le sperimentazioni dovranno essere condotte nel rispetto delle direttive nazionali e intemazionali e della normativa vigente precisa, anche attraverso l'esame della documentazione clinica (cartelle cliniche, prescrizioni) delle caratteristiche dell'insieme delle terapie di cui si intende valutare l'efficacia 6E' prevista la definizione delle caratteristiche dei pazienti candidati alla sperimentazione 7E' prevista la valutazione della fattibilità tecnica e della eticità di uno studio randomizzato (cioè senza che il paziente ne sia a conoscenza per meglio valutarne l'efficacia senza l'influenza di condizionamenti psicologici) ad accesso gratuito per i pazienti