«La Lega non è spaccata»

«La Lega non è spaccata» «La Lega non è spaccata» Maroni: tanto in aula si azzera tutto DEL CARROCCIO B ROMA ORGHEZIO è convinto che non ci sia intento persecutorio da parte del Pool. Io, invece, ho molti dubbi sulla correttezza dei giudici milanesi». Roberto Maroni spiega con queste parole l'astensione sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Cesare Previti e nello stesso tempo lancia-un preciso avvertimento: «Non c'è una spaccatura nella Lega, si è trattato solo di un voto di coscienza che con ogni probabilità verrà azzerato quando la vicenda si trasferirà in aula». Perché verrà azzerato? «Perché noi saremo ancora l'ago della bilancia e la stragrande maggioranza del gruppo leghista voterà per l'arresto». Qualcuno pensa che vogliate fare uno «scambio» in previsione di un'eventuale richiesta di arresto per Bossi. «Nessun baratto. A Bossi non gliene frega niente. Anzi, per lui l'arresto sarebbe una medaglia». E allora in aula cosa farete? «Ho l'impressione che il voto della Giunta potrebbe essere capovolto. I Popolari non sono assolutamente compatti. Per quanto ci riguarda, sento che nel gruppo non c'è neanche un deputato pro-Previti. E' anche probabile che si voti a scrutinio segreto. Basta che lo chiedano trenta deputati». Polo e Lega, allora, ognuno per la propria strada. «Per ora ho cercato di non rovinare i rapporti con loro. Ma il punto è che non ci possono dare niente e noi non voghamo tra- sformare questa storia in un voto politico. Non siamo come il ppi che ha voluto dare una botta ai magistrati. Lì hanno vinto De Mita e Gargani». Lei non ci vede anche le agitazioni sul Grande Centro? «Qualcuno, come Schietroma, ci ha pensato. Noi avevamo solo il timore di rimanere con il cerino in mano ed essere costretti a votare compatti per l'arresto». Secondo lei l'eventuale arresto di Previti avrà delle conseguenze sulle riforme? «Un mio amico del pds mi ha det¬ to che loro non fanno il gioco delle parti. Berlusconi sarà costretto a dire sì alle riforme anche se gli portano via Previti. Ecco, semmai, quello che non si capisce è perché il Pool non abbia ancora richiesto l'arresto di Berlusconi». Secondo lei lo faranno? «Io so solo che il processo a Berlusconi lo faranno comunque. Sia che che arrestino Previti, sia che non l'arrestino». Nessun rischio allora per la il pBicamerale? «Semmai un'influenza maggiore l'avrà il dibattito sul premierato e sulla giustizia. Se presentano un emendamento che ci piace, noi potremmo cambiare idea sul premierato. Ma la vicenda Previti non determinerà contraccolpi». Sbaglia chi sospetta che la■ voriate in segreto contro l'arresto per poi organizzare subito dopo una bufera contro il Parlamento? «Sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Eppoi non siamo più ai tempi del pusillanime Occhetto e di Craxi. D'Alema è uno con le palle. E soprattutto tiene tutti per le palle». Lei crede alle accuse contro Previti? «Non lo so. Vedo, però, che la richiesta del Pool prevede l'arresto fino al termine delle indagini preliminari. E le indagini si sono già concluse. E' anche significativo che il popolare Borrometi abbia dichiarto in Giunta che quelle prove non sono sufficienti nemmeno per arrivare ad una sentenza. Se fossi Cesarone mi farei arrestare. Tanto le indagini terminano il 24 febbraio e dopo un mese uscirei di galera. Farebbe veramente un figurone». E Bossi come la pensa? «Credo che non sia interessato. Parlerà in aula solo se diventerà una questione politica. La verità è che non siamo più ai tempi di Craxi e Forlani. L'opinione pubblica non si mobilita per queste cose. Solo Previti la smuove un po'. Quando arresteranno Berlusconi, allora sì che ne vedremo delle belle». [eia. ti.] «Se fossi Cesarone io andrei in galera» L'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni

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