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Irene, presidente di mestiere La Pivetti dallo scranno della Camera al Processo di Biscardi Irene, presidente di mestiere DALLA presidenza della Camera alla presidenza della giuria del Progiesso di Biscardi. Prosegue tutti i lunedì sera su Telemontecarlo la carriera fulminante dell'onorevole Pivetti, che assolverà il prestigioso compito fino al termine del campionato, quando potrebbe essere chiamata a più alti incarichi: la presidenza della giuria di Beato fra le donne. «Moriero è un gran bel caratterino», è con questa dichiarazione a sorpresa, allo studio degli analisti politici, che una Pivetti vestita elegantemente a scacchi come il plaid di un cavallo di Vittorio Feltri ha iniziato ieri sera il nuovo lavoro. Impresa non facile per la donna che zittì Berlusconi ma ha già dovuto fronteggiare i gridolini di Mosca e i congiuntivi di Biscardone, che tanto per farle capire chi comanda in quello studio l'ha subito stesa con un fantastico «non vorrei che usciamo dal seminato». Neanche lui però riuscirà a fermarla. E giustificativamente, per usare l'avverbio che lo stesso Biscardi ha coniato sul momento, apposta per lei. Perché Irene Pivetti ha creato un nuovo mestiere: il Presidente. Chi di noi non è quotidianamente alle prese con assemblee di condominio senza numero legale, recite di bambini senza giuria, giochi di società senza arbitri imparziali? D'ora in poi non dovremo più sacrificarci a turno. Basterà chiamare lei: il Presidente. Può presiedere di tutto: tornei di ping pong, sottoriunioni aziendali, discussioni familiari allargate alle suocere. Offre garanzie di competenza e serietà: una persona che ha presieduto la Camera per caso a trent'anni, con l'età non può che migliorare. Unica avvertenza: procuratevi uno sgabello di supporto, perché ormai il Presidente viaggia sempre con maritino al seguito: anche ieri sedeva disciplinato al suo fianco, biscardeggiando a tratti, ma con grande dignità. Massimo Gramellini