Bill Gates sfida tutti, l'Olivetti stringe i tempi con Wang di Valeria Sacchi

Bill Gates sfida tutti, l'Olivetti stringe i tempi con Wang I NOMI E GLI AFFARI Bill Gates sfida tutti, l'Olivetti stringe i tempi con Wang Un venticello freddo soffia intorno al ragazzo d'oro Bill Gates, che l'Antitrust americano ha messo sotto stretta osservazione per abuso di posizione dominante. Il biondo Napoleone del software si difende tentando di ricusare Lawrence Lessing, l'esperto nominato dal giudice Thomas Penfield Jackson. Riuscirà? Diffìcile dirlo. Facile viceversa predire che dovrà comunque soffrire a lungo. Quando segue una pista, l'Antitrust Usa non molla più l'osso. Intanto, sempre negli States, ecco Sbs (la Baby Bell alla quale la Commissione federale per le Comunicazioni ha impedito un anno fa di fondersi con AtcVT) offrire quattro miboni e mezzo di dollari per comperarsi la Snet, gui- Bill Gates contro tutti Fedele Confalonieri data da Daniel Miglia e abilitata alla phonia su lunga distanza. In Europa qualcosa si muove intorno ai fratelli Martin e Olivier Bouygues, un impero a tre gambe: costruzioni, la terza rete dei cellulari d'Oltralpe e la potente «Tfl». Stretti tra le ambizioni del padrone di Banque Rivaud, Vincent Bollore, che ha comprato il 10% della loro compagnia, e la minaccia di un'Opa ostile da parte di una finanziaria controllata da Equitable, braccio americano di Axa, ossia del grande amico di Balloré, Claude Bébéar. Tra le ipotesi di difesa dei due fratelli sarebbe previsto anche il lancio di un SOS in direzione di Mediaset. In veste di «cavaliere bianco», Fedele Confalonieri potrebbe così riaffacciarsi su quel suolo di Francia che Silvio Berlusconi aveva dovuto abbandonare dopo il fallimentare tentativo di «Le Cinq». Look giovane per la Stazione Termini di Roma. Lo studierà Gilberto Benetton che, mentre aspetta che gli diano finalmente le Autostrade, si allea con le Ferrovie guidate da Giancarlo Cimoli (che intanto si è autoridotto lo stipendio) per rendere presentabile il sufc di piazza dei Cinquecento, in vista dell'appuntamento con il Giubileo. Luigi Giribaldi, l'ex padrone della Traco che nella desolata Montecarlo si diverte giocando con azioni e listini, approfitta dei massimi di Borsa per Gilberto vendere il 3% Benetton Giancarlo Cimoli di Olivetti. Avrà fatto bene? Chissà! Forse ha giudicato che il titolo del gruppo guidato da Roberto Colaninno abbia già scontato l'accordo con l'americana Wang per Olsy, che dovrebbe chiudersi entro il mese, dopo il via Ubera del ministro Pierluigi Bersani. E' possibile che dopo Olivetti Giribaldi pensi anche a scendere in Cir, la finanziaria di casa De Benedetti che la prossima fusione con Sasib holding renderà più ricca. Non foss'altro che per i 340 miliardi incassati dalla recente cessione di Sasib Railway. Cosa farà super-Carlo di tutti questi soldi, ce lo diranno, forse, le prossime settimane. Intanto il suo partner nel gruppo Editoriale L'Espresso, Carlo Caracciolo, pensa a potenziare il business dell'etere e tratta l'acquisto di Italia Radio, da aggiungere a Radio Dee Jay e Radio Capital. Obiettivo: diventare il secondo polo radiofonico dopo Mamma Rai. A Milano Stefano Ferro, amministratore delegato della Standa, rinnova le filiali sulle vie di grande passaggio. Per vendere megHo e per rendere la catena più appetibile al prossimo partner: la francese Casino, controllata dal finanziere JeanCharles Nomi. Roberto Tonazzi, presidente della Popolare Udinese, non se ne andrà. Stretto d'assedio dalle forze politiche regionali, il consiglio dell'istituto si è ricordato di Ponzio Pilato ed ha pen- Luigi Giribaldi sato bene di affidare la scelta dei futuri destini all'assemblea dei soci. I quali dovranno decidere se maritarsi con Unicredito di Paolo Biasi, con la Popolare Vicentina di Gianni Zonin o aderire al polo friulano. Tonazzi quindi ha ancora molte carte da giocare. Bel colpo di Alleanza, peraltro previsto. La compagnia presieduta da Alfonso Desiata e controllata dalle Generali di Antoine Bernheim è entrata (per ora al 50%) in Carivita, compagnia vita di Cariplo, allargando quindi le sue intese di bancassuran- ce con Ambroveneto anche alla Ca'de Sass presieduta da Sandro Molinari. Impazza la Moda Uomo a Milano, tenuta a battesimo dal passaggio della griffe Valentino all'Hdp guidata da Maurizio Romiti. Intanto la ricerca condotta dallo studio di Carlo Pambianco sui bilanci delle top ten dell' abbigliamento ci dice che ai primi posti per redditività sono le imprese medio-piccole, come la Dama (Paul & Shark), sportwear del Varesotto Paolo Dini, la Brioni guidata da Umberto Angeloni presidente dell'Ente Moda Italia, Vestimenta di Massimo Mosters (prét-à-porter uomo-donna di Rovereto), Belvest (uomo formale di Piazzola sul Brenta, regno di Maria Teresa Nicoletto), gli impermeabili di Augusto Allegri, padro ne della smi di Empo li, e la mon zese Canali. Di¬ Valeria Sacchi Carlo De Benedetti Bill Gates contro tutti Fedele Confalonieri Giancarlo Cimoli Luigi Giribaldi Roberto Colaninno Carlo De Benedetti Gilberto Benetton Pier Luigi Bersani