LE REGOLE E IL DOLORE di Ferdinando Camon

LE REGOLE E IL DOLORE LE REGOLE E IL DOLORE no al ministro, credo perché lavorare nella zona di confine tra vita e morte li fa sentire nella terra di nessuno, fuori-legge, fuori-scienza: la legge, la scienza, la devi inventare. Tra questi medici che sperimentano, e il ministro che li chiama alle regole, e proibisce gli sperimenti, preferisco i medici. Preferisco chi sperimenta, anche se sbaglia, a un ministro che non sperimenta, anche se ha ragione. Può darsi che questo Di Bella non sia lo scopritore del rimedio anticancro; ma il Di Bella che lo scoprirà sarà comunque come questo: verrà dall'esterno, sarà combattuto dall'interno, dovrà imporsi con i risultati prima di essere accolto con le teorie. Più volte ieri il ministro ha ripetuto su questo giornale il suo attaccamento alle regole: «Io seguo solo le regole, questo è il fatto», «Noi dobbiamo stare dalla parte delle regole». Su questo punto il ministro è rigidissimo. Su questo punto si deve essere contrarissimi al ministro. Perché qui non si tratta di salvare le regole, l'accademia, l'ordine medico, ia scienza ufficiale. Si tratta di provare se esiste una nuova impostazione della lotta contro una malattia mortale. Di provare questa cura per arrivare a una delle possibili conclusioni: serve solo a qualche forma di tumore; serve a più forme di tumore; non serve a niente. Ognuna di queste conclusioni (compresa l'ultima) è utile. I problemi non sono tanti quanti il ministro crede: piegare Di Bella alle regole; avere non 20 ma 100 cartelle cliniche; escludere Di Bella dalla commissione che testa il farmaco; vedere se il farmaco funziona. Il problema è uno solo: l'ultimo. Il ministro lamenta che questa è una sfida. E' vero. Ma il ministro ha un solo modo per vincerla, sottrarsi alla sfida. Quando gh viene chiesto: «Come finirà?», il ministro risponde: «Non lo so». Dovrebbe rispondere: «Stiamo sperimentando il farmaco da molto tempo: se funziona, lo faremo usare dappertutto; se non funziona, avremo risolto un problema: uno di quei problemi che tornano ciclicamente nella pratica medica». Progresso è trovare il farmaco giusto, ma anche scartare un farmaco sbagliato. A volte, si arriva al primo risultato attraverso il secondo. Ieri la Lombardia ha annunciato che autorizzerà la terapia di Di Bella su tutta la regione. Il ministro s'è infuriato. Può darsi che domani la Lombardia abbia torto: ma oggi ha ragione. Può darsi che il ministro domani abbia ragione: ma oggi ha torto. La ragione di domani non cancellerà il torto di oggi. Ai malati importa solo sapere se c'è una speranza. Che le regole siano salve, non importa a nessuno. Ferdinando Camon

Persone citate: Di Bella

Luoghi citati: Lombardia