«Poveri dell'India, lotto per voi»
«Poveri dell'India, lotto per voi» Per il suo primo comizio elettorale sceglie la città dove fu assassinato il marito «Poveri dell'India, lotto per voi» Sonia, debutto in politica NUOVA DELHI. E' il 21 maggio del 1991: Rajiv Gandhi scende dalla sua auto a Sriperumbudur, nel cuore dell'India profonda. Sono migliaia le persone che affollano un enorme spiazzo in terra battuta alle porte della città. Pochi passi e pochi minuti lo dividono dall'inizio del comizio. L'ennesimo della sua campagna elettorale. L'ex premier indiano, il figlio di Indirà, leader del partito del Congresso sorride mentre una giovane donna gli mette al collo una ghirlanda di fiori. I sondaggi dicono che il suo partito è il favorito, che può farcela a vincere le elezioni. Una bomba e un boato cancellano tutto. Sono passati sette anni: sette anni da quando Sonia Gandhi partì da New Delhi in piena notte per riportare a casa il corpo del marito. Sette anni per cercare di dare ordine al grande strazio. Sette anni per trovare un posto a rabbia e rancore. Sonia Gandhi ha scelto di ricominciare proprio da qui: villaggio di Sriperumbudur, 40 chilometri da Madras, custodia del ricordo più doloroso. Il capostipite Jawaharlal Nehru, sua figlia Indirà Gandhi e Rajiv. E poi il Mahatma Gandhi, i leader storici del Congresso e anche il profeta degh «intoccabili» Ambedkar, che sovente in vita ebbe forti dissensi con Nehru e Gandhi: l'eredità con cui confrontarsi, ieri era tutta riunita alle sue spalle, raffigurata in enormi cartelloni. «Negli anni seguiti alla morte di Rajiv ho scelto di vivere privatamente - ha esordito ma è venuto il momento in cui mi sono sentita obbligata a mettere da parte le inclinazioni personali e a farmi avanti nella tradizione di servizio che ha radici profonde nella famiglia alla quale appartengo». Sono corsi in migliaia ad accogliere il debutto in politica di Sonia Gandhi, 51 anni, di origine italiana, vestita molto sobriamente con il tradizionale sari. Contadini, giovani, militanti del Partito del Congresso nella classica tenuta bianca «alla Nehru» per quindici minuti di discorso in inglese tradotto nella lingua locale, il tamil. Sonia, la donna che gli indiani all'inizio non hanno mai molto amato, la «straniera» bersaglio nel passato della stampa scandalistica e additata come «capricciosa» e «spendacciona», ha tracciato le linee di quella che sarà la campagna elettorale del Partito del Congresso, una corsa che punterà soprattutto a rompere le lealtà di casta. Si è rivolta quindi ai poveri, che «hanno diritto all'acqua, all'elettricità, all'educazione e a un posto di lavoro» e alle donne «che vogliono avere il potere per mettere fine allo sfruttamento in tutte le sue forme». Non ha invece chiarito se si presenterà candidata al Parlamento per sbarrare la strada ai nazionalisti indù, che fin dagli anni della.lotta dell'indipen- denza dall'impero britannico sono sempre stati in aperto dissenso col Congresso e la cui marcia elettorale sembrava inarrestabile fino a due settimane fa, quando Sonia Gandhi, a sorpresa, ha annunciato la sua entrata in campo. Fino ad ora tutti i sondaggi davano il Partito del Popolo Indiano (Bjp) come favorito nelle elezioni legislative che si terranno in quattro tappe a partire dal 16 febbraio prossimo. Ed è proprio facendo un chiaro riferimento ai nazionalisti che Sonia non ha risparmiato attacchi ai suoi avversari politici: «Non vogliamo che il nostro popolo sia diviso per re¬ ligione, casta, lingua. In questi anni - ha continuato - ho vissuto il dolore e la rabbia di tutte le donne indiane nel vedere il nostro popolo sviato e diviso dalle ciniche esortazioni degli interessi politici costituiti il cui unico interesse è di impadronirsi a tutti i costi del potere». Sonia Gandhi era accompagnata dalla figlia Priyanka, 26 anni, una giovane donna nella quale molti vedono delle forti somiglianze con la nonna Indirà. E' stata la ragazza a rivolgere alla folla l'invito finale: «Votate per il Congresso». Un'ovazione ha riacceso un sogno. Claudia Ferrerò Un militante del partito del Congresso si inchina di fronte a Sonia Gandhi
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