«Nessun conflitto con Roma sull'euro» di Roberto Ippolito

«Nessun conflitto con Roma sull'euro» Il premier Kok: non vogliamo chiudere la porta in faccia all'Italia. e Prodi: un caso montato «Nessun conflitto con Roma sull'euro» L'Aia smentisce lo scoop del settimanale Der Spiegel ROMA. A sentire lui non è successo niente. Romano Prodi garantisce che non c'è conflitto tra Italia e Olanda. Tanto che il presidente del Consiglio non si mostra arrabbiato per il nuovo caso esploso intorno alla moneta unica e provocato dal settimanale tedesco «Der Spiegel» secondo cui il premier olandese, il socialdemocratico, Wim Kok non vuole l'Italia nell'euro. Del resto, ieri sera lo stesso Kok fa sapere che la «notizia viene dalle nuvole». E il ministero delle Finanze, guidato dal liberale Gerrit Zahn e definito critico verso l'Italia dallo «Spiegel», definisce la notizia ((infondata». Insomma, non è vero niente: l'Olanda nega di voler chiudere la porta all'Italia. Tuttavia, è stata vissuta un'altra giornata calda per l'euro, il cui carnniino è tormentato. Prodi si è mostrato scettico e incredulo dopo le anticipazioni dell'articolo del settimanale. Con una battuta, ha cercato di aggirare le polemiche: «Se poi ci dovesse essere conflitto tra Italia e Olanda vuol dire che spenderemo i prossimi mesi nel fare in modo che anche l'Olanda sia nella moneta unica europea». Il capo del governo ha parlato a Bologna, dove si è riposato dopo un viaggio in India e Bangladesh. E ha detto subito che per lui il caso è «un po' troppo montato» mentre contano i risultati: secondo le prime stime, il deficit pubblico è sceso al 2,7 per cento rispetto al prodotto interno lordo E poiché il trattato di Maastricht per l'euro prescrive il 3 per cento per l'adesione, l'Italia si sente tranquilla. Ma per «Der Spiegel» in Olanda c'è ostilità alla partecipazione italiana perfino con un rapporto più basso, mancando fiducia sul risanamento finanziario. La smentita olandese sembra chiudere il caso, anche se è stata diffusa solo un giorno dopo le anticipazioni sul servizio dello «Spiegel» e diverse ore dopo le affermazioni di Prodi. Secondo i collaboratori del presidente del Consiglio, la smentita comunque è spontanea e non è stata provocata da un inter¬ vento italiano. Viene precisato infatti che il presidente del Consiglio non ha ancora telefonato a Kok, come ieri mattina lui stesso ha svelato di voler fare. Prodi si è subito dichiarato sorpreso per la posizione attribuita all'Olanda perché due mesi fa proprio a Bologna Kok gli fece «le lodi dell'Italia tracciando un orizzonte in cui Olanda e Italia fossero unite» nella moneta unica. Ma l'opposizione in Parlamento coglie l'occasione per obiettare che il riequilibrio dei conti è inadegua¬ to. Afferma Antonio Marzano, responsabile economico di Forza Italia: «L'incapacità del governo di realizzare riforme strutturali della spesa pubblica e la sua inclinazione a trucchi ed espedienti contabili hanno prodotto ripetuti ed umilianti dinieghi tedeschi e poi olandesi al nostro ingresso nella moneta europea». Marzano sostiene che «il Paese è iimiliato e offeso» e ((rischia di essere considerato sempre più di seconda categoria». Raffaele Costa, segretario dell'Unione di Centro, critica «il trionfalismo deU'Ulivo» (la coalizione di maggioranza) che «sembra avere le ruote sgonfie: non arriva fino all'Aia e neppure agli uffici di collocamento italiani». Ma da cosa trae origine l'articolo dello «Spiegel»? «L'unica riflessione che mi esce in questo momento - dice Prodi - è che l'Olanda il 6 maggio ha le elezioni politiche mentre il 2 maggio si decide» quali Paesi aderiscono all'euro. E «i due problemi si intrecciano anche perché nell'elettorato olandese esistono divisioni sul rapporto da tenere con l'Italia». L'articolo dello «Spiegel» riapre moltre questioni come la diffidenza tedesca verso l'Italia. Prodi esclude che dietro la posizione attribuita all'Olanda dallo «Spiegel» si nasconda Bonn: «Ogni volta che un olandese apre bocca si dice che quella parola gli è stata suggerita dai tedeschi. A volte è vero, a volte no, non ci sarà mai una prova di questo». C'è poi l'aspra contesa per la guida della Banca centrale europea: la Germania sostiene l'olandese Wim Duisenberg contro il francese Jean Claude Trichet. Prodi esprime il «dubbio che Kok abbia pronunciato» le affermazioni contro l'Italia «perché tre giorni fa Duisenberg» ha invece fatto «dichiarazioni estremamente amichevoli e positive nei confronti dell'Italia». La partita è complicata. E può darsi che, dietro le quinte, sia in palio il sostegno dell'Italia a uno dei contendenti: con tanto di pressioni e lusinghe. Roberto Ippolito Il presidente del Consiglio Romano Prodi e, nel riquadro, il premier olandese Wim Kok