«La guerra sporca di Zeroual»
«La guerra sporca di Zeroual» ALGERIA «Abbiamo visto donne e bambini sgozzati, chi non obbedisce a questi ordini è eliminato» «La guerra sporca di Zeroual» Nuove accuse di agenti pentiti: massacri compiuti dai soldati LONDRA. Nuove, pesanti accuse al governo algerino per i massacri: agenti di una forza speciale, la Sécurité Militane, sarebbero coinvolti in parecchi eccidi. Lo dicono in testimonianze choc due ex poliziotti algerini che negh ultimi mesi sono fuggiti e hanno appena chiesto asilo politico in Gran Bretagna. I due disertori hanno raccontato al domenicale britannico «Observer» che loro stessi sono stati costretti a dare supporto logistico alla Sécurité Militaire, in prima fila nella guerra senza quartiere contro il fondamentalismo islamico. L'«Observer» aveva già dato spazio nei mesi scorsi ad accuse di terrorismo di Stato mosse da un ex agente dei servizi di sicurezza algerini e adesso sembra prendere per buone anche le rivelazioni dei due ex poliziotti che hanno parlato a patto di rimanere senza volto e senza nome. Uno di essi - il giornale lo chiama «Robert» per comodità di esposizione - si è soffermato su un massacro del 10 ottobre scorso, in un sobborgo di Algeri chiamato Rais Hamido. «Siamo partiti con un convoglio di 16 vetture - ha detto - dalla stazione di polizia Chateauneuf verso l'una e trenta di notte. Eravamo armati con Kalashnikov e Beretta calibro nove. Vicino alla casa presa di rnira aspettammo le forze speciali della Sécurité Militaire». In quel caso i poliziotti di Chateauneuf si limitarono a circondare la zona e a staccare la luce gettando nel buio da 20 a 30 case. «La Sécurité Militaire - ha affermato "Robert" - entrò nell'area e se ne andò dopo due ore o forse meno. Allora entrammo noi per la ripulitura del posto. C'erano 16 cadaveri. Ho visto con i miei occhi uomini, donne, bambini, anche un neonato con la gola squarciata». «Dal 1987 e cioè dal mio ingresso nella polizia fino a quando sono venuto in Gran Bretagna - ha raccontato l'altro disertore, "Andrew" - ho fatto di tutto. Uccisioni, torture. Per me la tortura, o una gola squarciata sono diventate cose normali». «Robert» ha rievocato altri due eccidi a cui avrebbe preso parte: nel 1994 a Ain Defla, sulle montagne a Ovest di Algeri, e nel sobborgo Larbaa di Algeri alla fine del 1995. In quest'ultimo caso i killer della Sécurité Militaire si sarebbero travestiti da fondamentalisti «con barbe false e pantaloni larghi». L'ex poliziotto dice che quella volta non credette ai suoi occhi: «Donne e bambini erano stati tutti massacrati. C'erano tanti morti da non poterli contare. Ho visto gole sgozzate, teste tagliate dai corpi in ogni casa. Non ho alcun dubbio che a far quello sia stata la Sécurité Militaire». Nella sola Algeri funzionerebbero cinque «centri di tortura». I tre principali sarebbero - segnalano «Robert» e «Andrew» e chiedono all'Europa di fare una verifica - al posto di polizia di Chateauneuf, a quello di Beni-Messous e nei sotterranei della sede centrale delle forze dell'ordine. Quasi impossibile sarebbe una dissociazione da questi presunti crimini se si veste un'uniforme: «Devi obbedire agli ordini o sei morto. Se rompi con loro - ha spiegato "Andrew" - si vendicano contro la tua famiglia. Tra l'altro quando entri nella polizia ti ritirano il passaporto». Secondo «Robert» e «Andrew» anche qualche giornalista «scomodo» sarebbe stato ucciso dalle forze di sicurezza che avrebbero poi addossato la responsabilità degli attentati ai fondamentalisti. [Ansa] Un agente algerino delle forze speciali per la lotta al terrorismo
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