Su Previti verso il no per pochi voti

Su Previti verso il no per pochi voti Oggi seduta decisiva per l'arresto, ma la scelta finale spetterà all'aula fra una settimana Su Previti verso il no per pochi voti L'incognita di Carroccio e pòi sulla scelta della Giunta ROMA DALLA REDAZIONE Sempre più incerti i deputati che debbono dare un parere sull'opportunità di arrestare, o no, ì'on. Cesare Previti. Oggi la giunta per le autorizzazioni a procedere di Montecitorio deve decidere e nessuno è in grado di prevedere come potrà finire. Il «no» all'arresto chiesto dai magistrati di Milano (per evitare l'inquinamento delle prove) potrebbe prevalere per un voto o due. Comunque finisca oggi, la decisione vera e propria la dovrà prendere la Camera con una votazione in aula fissata per il 20. Il risultato di oggi sarà di orientamento. Il Polo dovrebbe votare compatto contro l'arresto anche se c'è chi (come Fini) ritiene più che giustificato il rinvio a giudizio di Previti. I problemi sono nella maggioranza di centrosinistra. Lì, di chiaro c'è solamente che Rifondazione comunista, unico partito, ha dato l'indicazione di voto per l'arresto (ma Cossutta ha rilasciato dichiarazioni che tendono a sdrammatizzare questa scelta). Favorevoli anche i «verdi» e buona parte dei commissari della sinistra democratica. Ma già uno, il socialdemocratico Schietroma, si è sfilato annunciando che voterà no. E Ennio Parrelli, in- dipendente della sinistra democratica, spiegava ieri che il suo giudizio «è ancora sospeso e tale rimarrà fino al momento del voto». Ed ha negato di essere classificabile tra i favorevoli all'arresto. L'incertezza maggiore riguarda i due commissari del partito popolare e i due della Lega. I popolari sono stati esortati dal responsabile per la giustizia del loro partito (Gargani) ad opporsi all'arresto. E loro, Michele Abbate e Antonio Barrometi, annunciano che non sanno ancora cosa faranno oggi. «Al momento sono orientato per il "no" all'arresto - spiega Barrometi - ma non sono giunto ad una conclusione definitiva. Obbiettivamente, siamo in presenza di fatti molto gravi, ma ho forti perplessità che ricorrano le circostanze per procedere all'arresto». Abbate concorda ma aggiunge: «Avverto tutto l'imbarazzo della situazione». Imbarazzo che sembra coinvolgere anche la Lega. Forte era la tentazione di votare per l'arresto, ma la Lega deve anche tener conto che la giunta per le autorizzazioni potrebbe dover decidere, tra non molto, se concedere o no l'autorizzazione all'arresto per Bossi ed altri parlamentari leghisti. E il precedente di Previti potrebbe fare scuola. Così il leghista Roberto Maroni attacca i dubbiosi popolari, accusandoli di voler salvare Previti «per conto del pds». Per concludere che la Lega «non si fa mettere nell'angolo. Il nostro voto non può che essere politico. La scelta del ppi sul no all'arresto è tutta politica e quindi la Lega prenderà una decisione politica che azzererà tutto per evitare che le vengano addossate responsabilità che non ha». Un giro di parole che lascia la porta aperta a qua¬ lunque sorpresa. Se l'andazzo è questo prevalentemente contrario all'arresto, la decisione della giunta su Previti potrebbe provocare i minacciati e temuti effetti politici dirompenti. E' un momento in cui tutti mostrano grande cautela. Anche i «moderati» (Cdu, Ccd, ex de come Tabacci, Segni, si parla di Martinazzoli) che sembravano ormai pronti a riunirsi, il 21 gennaio, sotto la guida di Francesco Cossiga, per gettare le fondamenta del «partito democratico». Se questa era veramente l'intenzione (i quotidiani L'Avvenire e II tempo la da¬ vano per sicura), qualcosa l'ha frenata. Ieri una anonima nota affidata all'Ansa annunciava che «non risulta che il senatore a vita Francesco Cossiga abbia convocato o stia per convocare» alcuna riunione. «Ciò non significa ha precisato Cossiga - che non continueranno i colloqui volti ad accertare la possibilità della creazione di un nuovo soggetto politico di centro». I problemi, a quanto pare, sono sorti con una parte dei Ccd, che il 18, festeggiando il compleanno del partito, vuole muoversi per primo nella stessa direzione. Qui accanto l'ex ministro della Difesa Cesare Previti A destra Borrelli Menrallela nadi un soggguidaCos Mentre rallenta la nascita di un nuovo soggetto guidato da Cossiga Qui accanto l'ex ministro della Difesa Cesare Previti A destra Borrelli

Luoghi citati: Milano, Roma