QUANDO LA POLITICA DORME di Gianni Vattimo

QUANDO LA POLITICA DORME QUANDO LA POLITICA DORME ANCORA una volta, come nella vicenda di Mani pulite e nel caso, oggi drammaticamente scottante, della cura Di Bella, la magistratura dà la sveglia alla politica. Una voce autorevole e non sospetta di secondi fini elettoralistici, di fanatismo antiproibizionista, di caritatevole approssimatività, come quella del procuratore generale della Cassazione, richiama il Parlamento e il governo alla questione della lotta alla droga. Da tempo giacciono (è il caso di dirlo) davanti alle Camere proposte di legge su questo tema, che pure era uno di quelli presenti ad almeno alcune componenti dell'Ulivo durante la campagna elettorale; ma il loro iter parlamentare sembra finora bloccato. Il presidente del ppi Gerardo Bianco svela senza ambiguità i motivi di questa lentezza: la questione della droga, soprattutto se affrontata nell'ottica, peraltro ragionevolissima, indicata dal procuratore Galli Fonseca, è destinata a mettere in pericolo la coalizione dell'Ulivo. Gli ex democristiani, che peraltro stanno dando un contributo decisivo ai successi del governo Prodi, su questo tema non sono disposti nemmeno a discutere con gli altri partiti della coalizione. E se, ci domandiamo, lasciassero ai parlamentari la libertà di votare secondo coscienza come sembra faranno sull'arresto di Previti? In una questione come quella della lotta alla droga la coscienza sembra entri con ben altre ragioni e altro spessore che nel caso dell'avvocato di Berlusconi. E' molto probabile che alle Camere una maggioranza disposta a misure legislative dirette alla «ridu zione del danno» si troverebbe, senza che ciò significhi la disgregazione della società italiana e la rovina delle famiglie, come Bian co teme. Le esperienze straniere a cui si è esplicitamente riferito Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Berlusconi, Di Bella, Galli Fonseca, Gerardo Bianco, Previti