Salmonella, strage di galline

Salmonella, strage di galline Napoli: distrutto anche mezzo milione di uova per evitare epidemie. Via all'indagine dall'intossicazione di 200 persone Salmonella, strage di galline Abbattuti 40 mila animali contagiati NAPOLI. Venti casi di salmonellosi, almeno 200 persone intossicate negli ultimi sei mesi, con sintomi violenti: vomito, nausea, dolori addominali, dissenteria. Tutti i pazienti, curati dai medici di famiglia oppure, nelle situazioni più gravi, giunti in ospedale, avevano consumato uova che sono in seguito risultate infette. Un'indagine della polizia ha consentito di individuare l'allevamento in cui venivano prodotte e ieri i proprietari sono stati costretti ad abbattere oltre quarantamila tra galline e polli. Per i titolari è scattata una denuncia per vendita di sostanze alimentari nocive. L'allarme salmonella parte da Giugliano, un Comune a Nord di Napoli dove ha sede lo stabilimento «Avicola Nardi» finito nel mirino della magistratura. L'inchiesta della procura circondariale è stata avviata nel settembre scorso dopo una serie di segnalazioni di contagi. A dare il via agli accertamenti, l'Asl Napoli 2 e l'amministrazione comunale cui si erano rivolte le persone che erano rimaste intossicate. E' stata così individuata l'esistenza di almeno venti casi di salmonellosi, mentre nell'intera provincia di Napoli sono state registrate duecento intossicazioni gastroenteriche in pazienti che manifestavano sintomi evidenti dell'infezione. Non è stato difficile, anche grazie alle analisi epidemiologiche e batteriologiche eseguite dall'Istituto zooprofilattico di Portici, dove ha sede la facoltà universitaria di Agraria, scoprire che le uova e gli animali contagiati dalla salmonella provenivano dall'allevamento di polli di Giugliano, che fornisce dettaglianti in tutta Italia e di cui sono titolari Romolo Nardi, la moglie, Agnese Pedata ed il figlio, Lorenzo. Tutti e tre sono stati denunciati. In ottobre è partito l'ordine del sindaco di Giugliano che, per motivi precauzionali, ha vietato la commercializzazione delle uova fresche, limitandone la vendita ad industrie che le utilizzano per produzioni diverse dopo averle trattate termicamente per neutralizzare la salmonella. L'inchiesta della procura circondariale, attraverso le indagini del commissariato, ha permesso però di verificare che il divieto non era stato rispettato. Le uova fresche venivano ancora vendute, così come polli a rischio di contagio. L'allevamento «Avicola Nardi», nel quale lavorano 15 dipendenti, è stato quindi sottoposto a sequestro e la magistratura ne ha disposto la sorveglianza da parte delle forze dell'ordine. La custodia giudiziale dello stabilimento, composto da tre capannoni e dotato di macchinari per il confezionamento delle uova (in quell'occasione ne furono trovate oltre 170 mila) e per la nutrizione di galline e polli, è stata affidata agli stessi titolari. Con il sequestro, che si è protratto per oltre un mese, fino all'11 dicembre scorso, le uova prodotte dall'«Avicola Nardi», nell'ordine di centinaia di migliaia, sono state via via trattate termicamente in un'industria del Veneto, quindi sterilizzate e poi rivendute - come consente la legge - ad aziende alimentari. Nel frattempo, il proprietario dell'allevamento ha cercato di de¬ bellare l'infezione da salmonella sottoponendo gli animali ad una terapia farmacologica con antibiotici. La cura, così come verificato dall'Istituto zooprofilattico che aveva eseguito i primi esami, non ha però dato i risultati sperati. Si è arrivati ad una decisione inevitabile: l'abbattimento delle galline e dei polli. Oltre 40 mila capi sono stati macellati ieri e trattati - sotto il controllo delle autorità sanitarie - ad elevate temperature per la trasformazione in mangime animale. Mariella Cirillo Quarantamila galline e polli sono stati abbattuti in un allevamento di Giugliano, nel Napoletano, colpito dal batterio della salmonellosi

Persone citate: Agnese Pedata, Giugliano, Mariella Cirillo, Napoletano, Romolo Nardi

Luoghi citati: Italia, Napoli, Portici, Veneto