Nasce il polo italiano del lusso

Nasce il polo italiano del lusso Transazione da 540 miliardi. Maurizio Romiti: «Ora la nostra moda ha una marcia in più nel mondo» Nasce il polo italiano del lusso Accordo tra Valentino e il gruppo Hdp MILANO. «Vogliamo che questo sia, se non il primo, almeno tra i primissimi nomi al mondo nel mercato del lusso». Maurizio Romiti, amministratore delegato di Hdp, non nasconde la sua soddisfazione: l'acquisto di Valentino Group, finalmente, è cosa fatta e prende il via, con grandi ambizioni («abbiamo molte idee - si limita ad aggiungere Romiti - stiamo lavorando per renderle attuabili in concreto»), il polo italiano della moda. Finanza e stilisti di casa nostra, ai massimi livelli, hanno così stipulato un'alleanza che promette di avere grossi sviluppi industriali. L'acquisto da parte di Hdp del 100% del Valentino Group ha un valore complessivo di 300 milioni di dollari (540 miliardi di lire circa). In cifre, la maison Valentino ha realizzato nel '97 un fatturato «retail» (ovvero di vendite al pubblico) di 1800 miliardi di lire, i due terzi fuori Italia, grazie anche a 84 punti vendita esclusivi. Il giro d'affari diretto è stato di 180 miliardi, il risultato operativo di 31. Per quanto riguarda i termini di pagamento, la transazione (curata da Colesanti e Giliberti e dalla Reconta per Hdp, da Goldman Sachs, lo studio Carnelutti e da Luigi Landi per i venditori) prevede una prima tranche, pari a 70 milioni di dollari, al momento della firma del contratto, e una seconda al momento dell'esecuzione. Per la parte restante, l'operazione prevede che Hdp si accolli debiti finanziari anche nei confronti del gruppo venditore. L'affare, del resto, è interamente finanziato «dall'abbondante liquidità di Hdp», sottolinea Maurizio Romiti, che aggiunge come «sia nostra politica non indebitarci mai, a livello di capogruppo». Valentino e Giammetti, come previsto, reinvestiranno parte del ricavato nell'acquisto di azioni Hdp, sia sul mercato sia dai partecipanti al sindacato di blocco: 35 milioni di dollari, ovvero 63 miliardi di lire, per acquistare una quota attorno al 2,4-2,5% del capitale della holding, di cui diventeranno in questo modo tra i maggiori azionisti. E' anche previsto che lo stilista entri a far parte della direzione del patto di sindacato mentre Giammetti sarà cooptato nel consiglio di Hdp, a suggello di un'alleanza che va assai al di là della semplice cessione di un'azienda. «Abbiamo lavorato a quest'intesa per due anni - spiega Giancarlo Giammetti -. Siamo convinti di aver trovato il partner ideale che è venuto a cercarci nel momento giusto. Perché vendere? La maison ha 38 anni di vita. Purtroppo, in parallelo, aumenta anche l'età di chi ha fondato l'attività...». Esaurita la lunga trattativa finanziaria, comunque, è difficile che per l'accoppiata Giammetti-Valentino suoni l'ora della pensione. «Io continuerò a lavorare - riprende Valentino - a far tante collezioni ogni anno, con l'obiettivo di far crescere la fama della maison. Per me non cambia granché...». «Questa intesa - sottolinea Romiti - è nata da un desiderio comune di sviluppare proT grammi comuni. Abbiamo messo le basi per un futuro diverso, grazie al cambiamento dell'assetto azionario. Ma l'immagine, lo stile, la capacità di testimoniare il messaggio di Valentino, quelli restano identici». Quel che cambia è la massa d'urto che, d'ora in poi, potrà accompagnare la penetrazione del «made in Italy» di lusso nel mondo. «Abbiamo studiato commenta Romiti - le esperienze straniere e abbiamo elaborato un nostro progetto organizzativo, adeguato alle nostre caratteristiche». I programmi specifici restano «top secret» ma la rotta è più che precisa: tutela del marchio, anche sul fronte degli accessori (forse il più promettente, senz'altro il più difficile da tutelare dalle contraffazioni), sostegno alla penetrazione sui mercati. «Abbiamo costituito - spiega il leader di Hdp - una divisione di gruppo dedicata a tutti i prodotti complementari all'abbigliamento, dagli accessori alla pelletteria e alle calzature». E, per quanto riguarda la rete di vendita, basti il mes¬ saggio relativo al Giappone e all'Estremo Oriente. «La crisi asiatica spiega Romiti ha per noi un impatto modesto perché siamo molto forti in America ed in Europa e solo ora puntiamo a crescere nel Far East. Può essere il momento per crescere nei tempi giusti». Una condizione ideale mentre altri colossi, come la francese Lvmh, devono difendersi dalle conseguenze della bufera del Far East... Ugo Bertone Un momento di commozione di Valentino durante la conferenza stampa OD VIMMUO &1I&A «V» IL MARCHIO NEL MONDO ITALIA/EUROPA Tra i primi tre marchi di abbigliamento di fascia alta, con notorietà superiore ol 90% ed elevato prestigio STATI UNITI Tra i cinque marchi di abbigliamento di fascia alta più noti al pubblico americano SUD-EST ASIATICO Tra i sette marchi "stranieri" di moda/lusso più noti sul mercato del Sud-Est asiatico FATTURATO COMPLESSIVO IN MILIARDI 1995 1290 1996 1380 1997 1800* 'alla clientela PROFUMI PELLETTERIA BIANCHERIA PER LA CASA OCCHIALI PIASTRELLE BIANCHERIA INTIMA MAGLIERIA ACCESSORI TESSUTI V ALTA MODA 3,6% ALTRI PROVENTI 1,1% B0UTIQUES 35,4% Le lacrime dello stilista «Adesso sono immortale»

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