Trappola stile Kgb per il Papa a Cuba di Foto Ansa

Trappola stile Kgb per il Papa a Cuba L'Avana si scusa: «E' una cimice dei tempi di Batista». Gli esperti: modello recentissimo Trappola stile Kgb per il Papa a Cuba Microspia nella casa dove sosterà, Vaticano irritato CITTA' DEL VATICANO. E alla fine è spuntata fuori la classica microspia, piazzata dal governo in uno dei punti di sosta del Papa durante il viaggio a Cuba. La notizia arriva da un giornale spagnolo, ha la conferma del «tam tam» vaticano, anche se il portavoce Navarro Valls si è limitato a lasciar cadere la vicenda con una dichiarazione lapidaria: «Non facciamo commenti a questo tipo di notizie». La storia ha comunque dei contorni ancora poco chiari, mentre la data del viaggio papale si avvicina. Giovanni Paolo II arriva a L'Avana alle 16, ora locale, di mercoledì 21 gennaio. Il giorno dopo si sposta in aereo a Santa Clara, nell'interno dell'isola; il 23, sempre in aereo, è a Camaguey, al centro, dove amministrerà battesimi e cresime; il 24 vola a Santiago de Cuba, all'estremo Sud e il 25, domenica, resta a L'Avana da dove è prevista la partenza in serata per rientrare in Vaticano. Ogni tappa prevede soste di poche ore nella città prescelta per fare poi sempre ritorno alla capitale, dove il Papa risiederà nella Nunziatura Apostolica, come è prassi. Secondo le indiscrezioni, la microspia sarebbe stata rinvenuta due mesi fa, epoca in cui il programma del viaggio non era stato definito del tutto ed era ancora al vaglio la possibilità di far pernottare Giovanni Paolo II a Camaguey o a Santiago de Cuba. Poi il nuovo sviluppo ha fatto scattare il livello di massima attenzione e si è preferito il rientro a L'Avana ogni giorno. Il Vaticano ha inviato una dura nota di protesta al governo cubano, il quale ha risposto riconoscendo l'esistenza della microspia, precisando però che il congegno era stato posto nell'edificio addirittura «ai tempi del dittatore Batista», deposto da Fidel Castro nella rivoluzio ne di 39 anni fa. Gli esperti che hanno visionato l'oggetto escludono questa ipotesi e anzi è trapelato che si tratta di un modello recente, come quello scoperto due anni fa nella Nunziatura Apostolica de L'Avana. La Chiesa cubana ha reagito con studiata indifferenza: «Non abbiamo alcuna reazione di fronte a tale informazione» ha spiegato l'addetto stampa della conferenza episcopale. L'episodio è solo l'ultimo, in ordine di tempo, di una lunga serie di schermaglie politiche e procedurali, che hanno fatto passare nove anni dal primo invito governativo del 1989 al viaggio del 1998. Ad esempio il Nunzio apostolico, mons. Be niamino Stella, ha avuto accese discussioni con le autorità cubane anche per la custodia dell'auto blindata che Giovanni Paolo II userà per i suoi sposta menti e che è stata sbarcata nell'isola il 20 dicembre. Il governo pretendeva di custodirla in esclusiva, ma alla fine è stato il Nunzio a spuntarla e a collo caria nel garage della Nunzia tura. Il clima è di grande tensione, anche se da tutte le parti in causa si nega. Queste settimane hanno visto più di una volta balenare l'ipotesi di un annullamento del viaggio all'ultimo momento, di fronte alle dure posizioni governative. Poi è stato il governo a cedere sempre, concedendo le riprese televisive delle messe papali e im¬ pegnandosi a garantire gli spostamenti delle migliaia di fedeli che accorreranno per vedere il Pontefice. Ouba è infatti sotto embargo economico e la benzina è razionata; ovvio quindi che la decisione governativa di mettere a disposizione i mezzi pubblici abbia un significato politico e sia stata usata per far pressione sul Vaticano cercando di sapere in anticipo, ma inutilmente, quali saranno i temi toccati dal Papa. Per Fidel Castro è un momento di celebrità internazionale e c'è grande preoccupazione: alla memoria tornano infatti le contestazioni avute dal Pontefice nel 1983, addirittura durante una messa a Managua, e orchestrate dai gruppi sandinisti e si teme il ripetersi di una simile evenienza. Il portavoce vaticano due gionu fa ha smentito: «Non ho nessun ragionevole motivo - ha detto - per pensare a questa ipotesi». La costruzione di una cappella provvisoria all'Avana sulla Piazza della Rivoluzione in vista della visita del Papa Modificato il programma della visita dopo la dura nota di protesta Lite anche per l'auto blindata Il regime: ai fedeli tutta la benzina necessaria a seguirlo (grossa concessione in un Paese stretto dall'embargo Usa) Luca Tornasi [FOTO ANSA]

Persone citate: Fidel Castro, Giovanni Paolo Ii, Luca Tornasi, Navarro Valls