«Scopriremo se le credenze sono fondate »
«Scopriremo se le credenze sono fondate » «Scopriremo se le credenze sono fondate » Aviano, sperimentazione al centro oncologico «La nostra ricerca sarà libera da pregiudizi» AVIANO I fronte al clamore suscitato la scelta della sperimentazione era doverosa. Ora è nostra la responsabilità di dare una base alle speranze accese dalla terapia». Antonino Carbone, direttore del Centro di riferimento oncologico di Aviano, ha dato la disponibilità dell'istituto a sottoporre a sperimentazione clinica il cocktail anticancro del professore modenese, nonostante, in passato, dal centro friulano fossero venute le critiche più severe. «Umberto Tirelli, oncologo, ha sempre espresso posizioni personali, condivise da molti, e peraltro più che rispettose», ha detto Carbone. Dunque, non vi sottrarrete al compito? «Siamo un braccio tecnico del ministero per la ricerca biomedica in oncologia, faremo la sperimentazione clinica "controllata". Abbiamo il dovere di collaborare per risolvere una situazione che sta diventando drammatica». Quando partirà il test sul metodo Di Bella? «Mercoledì sentiremo la Commissione oncologica nazionale in merito ai presupposti scientifici che dovranno caratterizzare la sperimentazione. Dovremo lavorare nel massimo rigore possibile, provare che il nostro lavoro non è inficiato da posizioni ideologiche personali. Fare in modo, insomma, che il malato coltivi una speranza concreta, se c'è, non un'illusione». Ma chi vigilerà sui controllori? Lo staff Di Bella ha chiesto di presenziare alla ricerca. «Il confronto l'abbiamo chiesto noi per primi: sarà necessario per stabilire criteri e modalità della sperimentazione. Dovremo individuare il procedimento opportuno, il giusto metodo di comparazione. Stiamo pensando a due serie di pazienti, coinvolti con il consenso informato e con il parere favorevole del comitato etico, comparabili per tipologie e gravità del male». Ma per cominciare serviranno le cartelle cliniche dei pazienti già curati dal professore modenese. Non è così? «Sono necessarie per constatare su quali tipi di tumori si sia agito e in che fase della malattia. Finora la casistica esibita è troppo povera. Servirà a conoscere quali sono le giuste dosi del cocktail. Perché sulla somatostatina, in Italia, finora sono già state pubblicate almeno tre casistiche per trattamenti al colon retto e ai reni. E i risultati sono stati modesti. Si trattava, però, di casi nei quali la sostanza era stata impiegata senza l'interazione con altri farmaci». Lei ritiene quindi che l'efficacia della terapia sia da provare e che sia prematuro inserire la somatostatina tra i farmaci di fascia A? «Questo potrà avvenire in conseguenza dei risultati della sperimentazione, non prima». Michele Meloni
Persone citate: Antonino Carbone, Carbone, Di Bella, Michele Meloni, Umberto Tirelli
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