Madame non può essere ministro di Giorgio Calcagno
Madame non può essere ministro L'Accademia di Francia in guerra contro gli insulti alla grammatica Madame non può essere ministro VA bene la donna in politica, accettiamola al Parlamento, portiamola pure al governo. Ma Madame la ministre, come qualcuna di loro si fa chiamare, no. Si oppone la grammatica, prima che un atavico costume maschile. E dall'Accademia di Francia, dove gli Immortali legiferano da più di tre secoli sul vocabolario nazionale, parte un grido d'allarme. Gli uomini in feluca e spadino si rivolgono al presidente Chirac, come i loro predecessori facevano col Re Sole, perché faccia cessare uno scandalo che «porta discapito alla lingua francese». La parola «ministre» è maschile, e maschile deve rimanere, anche quando il titolare di un dicastero è donna. Gli uomini in feluca e spadino non pensano di essere antifemministi, ma sotto la Coupole per 350 anni non hanno voluto esponenti del deuxième sexe: e meno che mai le scrittrici che quel deuxième sexe avevano agitato come bandiera, a partire da Simone de Beauvoir. Quando gli Accademici hanno fatto la prima eccezione, per Marguerite Yourcenar, si sono chiesti, con imbarazzo, dove la nuova Immortale sarebbe andata alla toilette. E, obtorto collo, ne hanno pretesa una per signora. Ognuno al proprio posto. Dal proprio posto le madames arrivate al governo insorgono. «Questa è la prova che la battaglia non è ancora vinta», grida la ministra dell'Istruzione, Ségolène Royal che, per il suo ruolo (e con tanto nome), può anche permettersi di processare la grammatica. «Se alcune parole non hanno il fernminile è perché per secoli non ci sono state donne a occuparsi di certe cose». Brutto affare per gli eredi di Richelieu. Ah, com'era bello quel tempo che fu, quando solo un Monsieur le président come Clemenceau poteva farsi chiamare il «Tigre» (parola maschile in francese), lasciando alle tigresses il compito di farsi ammirare allo zoo. Giorgio Calcagno
Persone citate: Chirac, Clemenceau, Madame, Marguerite Yourcenar, Re Sole, Simone De Beauvoir
Luoghi citati: Francia
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