Perché l'acqua alta?
Perché l'acqua alta? IL PROBLEMA DI VENEZIA Perché l'acqua alta? Le tre cause-, maree, sesse e «surge» OGNI anno in questa stagione Venezia viene colpita dall'«acqua alta». Questo anomalo innalzamento del livello del mare è prodotto da due fenomeni fisici, chiamati «surge» e sesse, che si sovrappongono alle regolari oscillazioni dovute alla marea astronomica. Il termine «surge» è preso a prestito dall'inglese. Si pronuncia, più o meno, serg, con una «e» molto chiusa che si avvicina alla «o». Il «surge» è l'innalzamento del livello del mare causato dall'azione della pressione atmosferica e del vento durante intense mareggiate. Il vento è il principale responsabile dell'«acqua alta» perché, soffiando, non genera solamente onde ma anche inclina la superficie del mare. Gli allagamenti di Venezia, di solito, sono causati dallo scirocco, che soffia durante le mareggiate autunnali lungo l'Adriatico, da Sud verso Nord. Quando il vento è molto forte, circa 100 km/h, e dove la profondità del mare è solo 10 metri, il livello del mare aumenta di circa un centimetro per ogni chilometro. Per fortuna l'effetto del vento diminuisce molto se la profondità aumenta, e si riduce a 1 millimetro per chilometro se il mare è profondo 100 metri. Questa inclinazione, visivamente impercettibile, ha grandi effetti durante una forte tempesta di scirocco perché continua per distanze di alcune centinaia di chilometri, lungo tutto l'Adriatico, e produce un dislivello di circa 1 metro fra Venezia e il Canale d'Otranto. La pressione atmosferica agisce come un gigantesco pistone sulla superficie del mare: nella parte del bacino che si trova in una zona di pressione relativamente bassa, questo pistone preme con forza inferiore alla media e il livello del mare si alza, mentre, viceversa, dove la pressione è alta, il livello scende. A causa di questo effetto, inferiore a quello del vento, una differenza di pressione di 10 millibar fra Nord e Sud Adriatico produce una differenza di circa 10 centimetri del livello del mare. La sessa è un fenomeno tipico di bacini lunghi e semichiusi, come l'Adriatico. Quando una perturbazione meteorologica si allontana, il vento smette di soffiare e la pressione ritorna ai livelli normali. L'accumulo di acqua nel Nord dell'Adriatico non viene più sostenuto dalle forze che l'avevano prodotto e il livello del mare si abbassa creando una lunga onda che scende verso Otranto, dove viene quasi completamente riflessa e risale verso Nord. Questa onda, chiamata sessa, percorre l'Adriatico a senso alternato, impiegando circa 22 ore a completare ogni ciclo, e smorzandosi di circa il 10 per cento ad ogni passaggio. Le maree sono variazioni del livello del mare che si succedono con regolarità. Nell'Adriatico sono modeste e, a Venezia, comportano oscillazioni del livello del mare di circa mezzo metro attorno alla media. La regolarità delle maree deriva dalla regolarità delle loro cause: la rotazione terrestre, il moto di rivoluzione della Luna attorno alla Terra, e quello della Terra attorno al Sole. Per effetto di questi moti, la distanza di un punto sulla superficie terrestre rispetto al Sole e alla Luna varia periodicamente e con essa la forza gravitazionale da essi esercitata per cui vengono generate oscillazioni periodiche del livello del mare. La regolarità delle maree è in parte mascherata dalla presenza di molti contributi, ciascuno con un diverso periodo di oscillazione. Nel Nord Adriatico i tre contributi più importanti hanno picchi che si ripetono ogni 12,4, 23,9 e 12,0 ore. Le differenze fra i periodi di oscillazione determinano una mancanza di sincronia fra i vari contributi mareali, per cui i massimi e minimi del livello complessivo del mare variano continuamente in ampiezza e non si succedono a intervalli di tempo regolari. Quello che conta ai fini pratici è il livello complessivo del mare che deriva dalla sovrapposizione «surge», sesse e maree, e quando «sur¬ ge», sesse e massimi mareali si verificano simultaneamente i loro effetti si sommano. Il disastro del 4 novembre 1965 a Venezia fu dovuto ad un «surge» enorme, il cui massimo, fortunatamente, non ebbe luogo in coincidenza con massimi mareali. Il livello del mare raggiunse i 196 centimetri, mentre onde la cui altezza media in mare aperto viene stimata circa 6 metri, ma che spesso raggiungevano i 10 metri, demolirono in parte le difese litoranee della laguna e di Venezia. Infatti, durante le mareggiate il «surge» è accompagnato da onde marine e la presenza simultanea di questi due elementi distruttivi costituisce un grave pericolo per le zone costiere, e 1'«acqua alta» che ha prodotto gravi danni a Venezia, ha generato, in altre situazioni, terrificanti scenari da diluvio universale. Nel 1953 il Mare del Nord, con un «surge» di oltre tre metri e mezzo, ruppe le dighe olandesi e allagò 25.000 chilometri quadrati del Paese provocando 1400 morti. La stessa tempesta fece 300 vittime sulla costa orientale dell'Inghilterra. Nel 1970 e 1991, il Golfo del Bengala penetrò per più di 50 km nel Bangladesh provocando, rispettivamente, un numero stimato di 250.000 e 140.000 morti. Piero Lionello Università di Padova BASSA DIFFERENZA DI PRESSIONE ATMOSFERICA CHE ALZA IL LIVELLO DEL MARE NEL NORD ADRIATICO SCHEMA CHE MOSTRA (CON UNA SCALA ACCENTUATA) L'INCLINAZIONE DEL LIVELLO DEL MARE NELL'ADRIATICO PER EFFETTO DI VENTO E PRESSIONE DURANTE UNA TEMPESTA DI SCIROCCO. L'INCLINAZIONE E Pi U' ACCENTUATA NELLA PARTE NORD DEL BACINO A CAUSA DELLA MINORE PROFONDITÀ DEL MARE
Persone citate: Del Mare, Piero Lionello, Vento
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