Ancora bufera sull'Asia

Ancora bufera sull'Asia Ancora bufera sull'Asia NUOVE turbolenze nei mercati asiatici sulla scia della flessione di Wall Street e del rafforzamento del dollaro. Al termine della sessione ribassi pesanti si sono registrati in particolare a Hong Kong, Singapore e Kuala Lumpur, mentre è ancora in ripresa Seul che archivia la seduta con un progresso di quasi l'l% portando al 7% il rialzo dall'inizio dell'anno. La Borsa dell'ex colonia britannica paga la flessione della piazza statunitense e la pressione sul dollaro di Hong Kong, e lascia sul terreno il 4,7% con l'indice Hang Seng che al termine delle contrattazioni della mattina torna sotto i 10 mila punti. Pesante la flessione anche a Kuala Lumpur con l'indice Klci che arretra del 3,8% per effetto di massicce vendite che riguardano in particolare i titoli bancari a causa dell'abbassamento dei rating. A Singapore l'indice Straits Times accusa un ribasso del 4,5%, la terza flessione consecutiva ancora per il deprezzamenmto della moneta locale con effetti anche sui tassi. L'overnight è balzato al 9% dal 5% del giorno precedente. Rimbalzo invece per la Borsa di Tokyo che ha chiuso le contrattazioni con un +0,88% tornando sopra la soglia psicologica dei 15 mila punti. Guardando le altre piazze del «Far East», Giakarta perde l'l%, mentre Bangkok segna un modesto rialzo dello 0,70%. Tonfo per la Borsa di Manila che archivia la seduta con un ribasso di quasi il 5%, mentre Taiwan perde l'I,6%. E sui mercati asiatici anche le valute sono in picchiata, con record storici per molte monete, mentre continua la corsa all'acqui- sto di dollari. La Borsa azionaria di Tokyo ha registrato un recupero e il Nikkei ha guadagnato 131,77 punti, pari allo 0,88%, e si è attestato in chiusura a quota 15.028,17. Ma lo yen è ancora debole nel cambio con il biglietto verde che viene pagato a 133,41 yen, +0,17 centesimi rispetto al giorno prima. In caduta libera le altre monete asiatiche più duramente investite dalla crisi che travolge le economie della regione. La divisa indonesiana ha toccato il minimo storico e un dollaro è stato pagato 8400 rupie. Minimo storico anche per il ringgit malese nonostante gli interventi del governo che ha varato misure di tagli alla spesa. Il dollaro è pagato 4,5750 ringgit, un deprezzamento di quasi il cento per cento negh ultimi sei mesi. Il peso filippino ha subito una forte flessione, anche se minore rispetto alla seduta precedente, perché le banche sono state più disponibili a vendere dollari grazie al varo di un nuovo sistema che dovrebbe garantire maggiore sicurezza alle imprese con importanti esposizioni in dollari. A metà mattinata il dollaro è stato pagato 45,419 peso dopo avere toccato 46,500. Intanto i mhustri delle Finanze e i governatori delle banche centrali dei Paesi G-7 si riuniranno a Londra il 21 febbraio e la dirompente crisi economica dell'Asia sarà uno dei più scottanti temi in agenda. Lo ha indicato ieri il ministero britannico del Tesoro. E a Washington è giunto il vice ministro delle Finanze giapponese Eisuke Sakakibara soprannominato «mister yen» per la sua influenza sui mercati valutari - per mia serie di incontri al vertice con le autorità monetarie americane.

Persone citate: Eisuke Sakakibara, Hang