L'aumento del canone per la televisione è ancora un rebus

L'aumento del canone per la televisione è ancora un rebus Ritocco tra 5500 e 6000 lire L'aumento del canone per la televisione è ancora un rebus ROMA. La Befana, anche se con qualche giorno di ritardo, lascia circa novanta miliardi di lire nella «calza» della Rai: a questa somma corrisponde infatti l'incremento di canone per il '98 a carico dei circa sedici milioni di abbonati, che sarà compreso fra le 5500 e le seimila lire. Il decreto che indicherà l'esatto costo dell'abbonamento nel '98 sarà firmato stamattina dal ministro delle Comunicazioni, Antonio Maccanico. In queste ore la commissione paritetica, che ha calcolato l'incremento sulla base dei criteri fissati dal contratto di servizio fra Stato e Rai, sta ancora illustrando al ministro il lavoro svolto. «E' una questione tecnica - ha spiegato il sottosegretario Vincenzo Vita - i calcoli sono stati complessi, ma domani il decreto sarà pronto». I calcoli tengono conto di vari fattori, fra i quali il tetto d'inflazione programmata, l'indice di produttività, gli investimenti in nuovi servizi e tecnologie. Vita ha detto che l'aumento sarà pari al 3,5% in più rispetto alle 161.450 lire dell'anno scorso. La commissione che ha elaborato i calcoli è composta (come prevede il contratto di servizio) da rappresentanti della Rai e dei ministeri delle Comunicazioni, del Tesoro e delle Finanze. [Ansa]

Persone citate: Antonio Maccanico, Vincenzo Vita

Luoghi citati: Roma