Ragazzi bocciati sul numero chiuso
Ragazzi bocciati sul numero chiuso Ma i professori ammettono nel nuovo regolamento didattico i «docenti-tutor» Ragazzi bocciati sul numero chiuso Università, gli studenti chiedevano di abolirlo Fumata nera sulle richieste degli studenti contro il numero chiuso, ma via libera ai docenti-tutor chiesti dai ragazzi. E' il frutto della prima riunione della Commissione d'ateneo dedicata al riesame del documento-cardine dell'Università degli Studi: il «regolamento didattico», che rappresenta per l'ateneo un po' ciò che è la Costituzione per l'ordinamento giuridico, il testo di legge-base da cui discendono le regole di tutte le facoltà. Un testo cui gli studenti un anno e mezzo fa - quand'era stato varato nella sua prima stesura - avevano opposto una durissima contestazione: reintroduceva regole restrittive come i voti negativi sui libretti, o l'impossibilità di rifiutare un 18. Così, i ragazzi erano scesi in piazza. Avevano manifestato in via Po, occupato parte di Palazzo Nuovo, boicottato la Conferenza d'ateneo. Due studenti vennero denunciati perché tentarono di essere ascoltati dal Senato accademico, ci furono disordini tra sinistra e Fuan. Dopo tanto subbuglio, il Senato accademico decise di testare il documento per un anno, e di sottoporlo poi a revisione. Adesso, il momento della verifica è giunto. I ragazzi, mediante il Senato studenti (il «parlamentino» che riunisce i rappresentanti dei ragazzi eletti in tutte le facoltà) hanno presentato un contro-regolamento, con una raffica di emendamenti. L'esame del loro documento è iniziato. Nella prima seduta, Andrea Merlone (vicepresidente Senato Studenti) ha illustrato in Cornmis sione didattica le prime richieste di modifica. L'esame del testo si fa articolo per articolo, comma per comma, proprio come avviene per le leggi. Su ognuno la commissione discute, poi vota le modifiche. Alla fine, la Commissione elaborerà un nuovo testo-base, che sarà sotto posto al voto del Senato accadenti co. Un lavoro lungo, che occuperà parecchie sedute. Alla prima, i docenti hanno bocciato senza pietà gli emendamenti su sbarramenti e numeri chiusi, accogliendo però quelli sui tutor. «Chiedevamo spiega Merlone - di abrogare i limiti all'iscrizione fuori corso, la possibilità cioè di porre un tetto massimo di anni oltre il quale i fuori corso, se non si laureano, vengono espulsi. E di cancellare gli esamisbarramento». Invece, niente da fare. Bocciata pure la riformulazione dell'articolo sui numeri chiusi: i docenti hanno ribadito che si potrà limitare il numero degli iscritti. Non è detto che lo si faccia ovunque, ma il regolamento ne ammette la possibilità. I ragazzi hanno spuntato soltanto una vittoria: entra nel regolamento la figura del docente-tutor. E cioè: «Prima dice Merlone - era indicato solo il tutorato per gli studenti. Adesso, svolgeranno questa preziosa funzione anche i docenti». Vuol dire che ogni studente potrà nominare un professore cui ricorrere non solo per domande inerenti al suo cor¬ so. «Al docente-tutor, durante tutta la sua vita universitaria, lo studente si potrà rivolgere per dubbi e richieste d'aiuto di ogni tipo. Il tutor gli darà risposte e consigli: potrà anche essere un professore con il quale lo studente non sostiene esami». Sul «come» e «quanti» tutor, adesso, decideranno le facoltà. Sempre, naturalmente, che il Senato accademico tenga buona questa parte del regolamento, quando la Commissione presenterà il testo-base. Nei prossimi giorni, riprenderà l'esame del testo dei ragazzi, con altre richieste «forti» sull'abrogazione dei numeri chiusi, la libertà di ritirarsi in ogni momento dagli esami e di rifiutare i voti. Oltre a parecchie altre, come il diritto di essere esaminati dai titolari dei corsi, il dovere dei docenti di garantire un congruo numero di appelli, e di certificare la loro presenza a lezione e al ricevimento studenti anche con la bollatura del «cartellino». Merlone: «Attendiamo di capire come andranno le altre sedute. Siamo pronti a dialogare, ma scenderemo in piazza, se dovessero bocciare tutte le nostre principali richieste». I ragazzi hanno ottenuto sinora una piccola vittoria. Il rettore Rinaldo Bertolino (dopo il «sì» del Senato accademico) curerà l'invio del contro-regolamento a tutti i presidi, i consigli di facoltà e di corso di laurea. Una richiesta che gli studenti avevano avanzato in Commissione «perché per noi è fondamentale - dice ancora Merlone - che tutti possano esaminare le nostre richieste. Il nostro testo è frutto di un enorme lavoro, portato avanti in prima battuta dai ragazzi dei Collettivi, e arricchitosi poi di contributi di gruppi, e anche di singoli». Per gli studenti, insomma, non c'è dubbio: «Su alcune richieste, siamo tutti d'accordo. Se assisteremo ad una raffica di bocciature, sarà guerra». [g. fav.l «Siamo pronti a scendere in piazza se diranno no a tutte le nostre principali richieste» Il rettore dell'Università Rinaldo Bertolino (foto accanto) e il vicepresidente del Senato studenti Andrea Merlone (foto in alto)
Persone citate: Andrea Merlone, Merlone, Rinaldo Bertolino
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