Nichelino, verdure alla formaldeide

Nichelino, verdure alla formaldeide Rilevati residui della sostanza sugli orti 15 giorni dopo l'incendio della Liri Nichelino, verdure alla formaldeide Ma non scatta l'allarme », Fu uno scoppio devastante. Parte della Liri di Nichelino, che produce resine feniliche, fu sbriciolata la notte del 29 novembre scorso. Pezzi di ferro e cemento furono scaraventati fino a 600 metri di distanza, una pioggia di detriti che danneggiò auto e abitazioni. Ma dalla Liri partì anche una tremenda nube di fenoli e formaldeide che investì campi e orti. Il terreno e le colture, verdure soprattutto, furono ricoperte dalla miscela delle due sostanze. E ora incominciano ad arrivare sul tavolo del magistrato, il procuratore aggiunto Raffaele Guariniello (che ha indagato i responsabili della ditta per una serie di violazioni), i risultati dei controlli effettuati nella zona dagli ispettori e dagli incaricati delle Usi. Un dato emerge su tutti: sulla verdura (radicchio, insalata, rape e cavoli, che non erano nelle serre) e nel terreno attorno alla fabbrica (fino a 10 centimetri di profondità) ancora al 12 dicembre scorso, data dell'ultima rilevazione di cui si conoscono i risultati, c'erano percentuali piuttosto sensibili di formaldeide. Da 1,7 a 28 milligrammi per chilo sulle verdure, da 2,2 a 98 milligrammi nel terreno. Erano invece scomparsi, dal 9 dicembre (10 giorni dopo lo scoppio) i residui di fenoli (il 4 dicembre era stato rilevato nel terreno fino a 2,94 nuhigrammi per chilo). Subito dopo lo scoppio i sindaci di Ni- chelino e Vinovo avevano vietato la commercializzazione e il consumo di prodotti ortofrutticoli cresciuti attorno alla Liri. Il magistrato ha inviato i dati all'Istituto superiore di Sanità per avere una valutazione su eventuali danni alla salute degli abitanti della zona. Quella tremenda notte alla Liri esplose un'autoclave, dove erano stati miscelati 7 mila chili di fenolo puro al 90 per cento e 10 mila chili di formaldeide al 50 per cento. Ha detto un impiegato al magistrato: «Come le altre volte la temperatura è stata portata a 60 gradi poi abbiamo chiuso i portelli. Per la produzione della resina il calore arriva sui 68 gradi. Ma quella notte il termometro non si fermò. Continuò a salire, fino a cento gradi». Poi il boato tremendo. Ma non era la prima volta: un paio di mesi prima c'era stato un inconveniente simile con la temperatura, ma quella volta era fuoriuscita soltanto della resina, che irrita la pelle. Non c'erano stati scoppi. Per fortuna, quando c'è stato il boato i dipendenti (sono in tutto quasi 300) erano usciti. La tremenda onda d'urto aveva squarciato una parte dello stabilimento (la zona produttiva, non i magazzini e gh uffici) di via Vernea che produce resine e rivestimenti sintetici (come la formica). La Liri è una delle industrie ad alto rischio della Provincia, assieme alla Butangas, l'Autogas, l'Ultragas e l'Agip petroli di Volpiano ed a poche altre aziende. Guariniello ne aveva messo sotto inchiesta alcune. Ma poi erano arrivati alcuni decreti legge che avevano azzerato tutto riducendo quei processi a «calta da macero». Le aziende non avevano fatto molto per mettersi in regola, solo qualcuna aveva iniziato la cosiddetta «istruttoria» al termine della quale vengono elaborati i piani di sicurezza all'esterno della ditta e le informazioni ai cittadini. Commentò allora con durezza il dottor Guariniello: «In Italia si varano leggi serie solo dopo i disastri, non prima, allo scopo di evitarìi. Abbiamo dovuto "attendere" la diossina di Seveso e due direttive comunitarie per fare mia buona legge in materia, sia pure con molti anni di ritardo. Ora però si è fatta marcia indietro, la cultura della prevenzione non è presa sul serio». L'Unione europea, non è una novità, ha iniziato una causa contro l'Italia per le inadempienze alla direttiva Cee e il ministro dell'Interno Napolitano ha inviato una circolare alle prefetture perché attuino almeno dei piani di emergenza provvisori entro la metà dì gennaio. Nino Pietropinto Un'immagine scattata poco dopo la terribile esplosione alla Liri di Nichelino alla fine di novembre Nelle vicinanze vi sono numerosi orti coltivati a verdure

Persone citate: Guariniello, Napolitano, Nino Pietropinto, Raffaele Guariniello

Luoghi citati: Italia, Nichelino, Seveso, Vinovo, Volpiano