Giulini, un'emozione per Verdi di Armando Caruso

Giulini, un'emozione per Verdi Da domani il direttore sul podio per i tre concerti dell'Orchestra Sinfonica Nazionale Rai Giulini, un'emozione per Verdi II maestro a Torino dirigerà il «Requiem» TORINO. Torna Carlo Maria Giulini sul podio dell'Orchestra Nazionale della Rai, ed è un avvenimento artistico di grande rilievo, che solleciterà l'attenzione della critica non solo nazionale. Torna Giulini, il più amato dei direttori italiani, il «Signore della bacchetta», il musicista che ha diretto in tutto il mondo acclamato sempre non solo per la bellezza delle esecuzioni, per la gentilezza del suo animo, che si rivela in ogni interpretazione, ma per l'amabilità, la musicalità, l'eleganza del gesto, la signorilità. Torna a Torino non con gli amatissimi Brahms, Beethoven e Schubert, che ha diretto infinite volte, anche a scopo benefico per la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, ma con un'opera sinfonica di grande respiro lirico: la «Messa da Requiem» di Verdi, per Soli, Cora e Orchestra. Un'opera che Giulini ama sin dai tempi in cui, giovanissimo, era «viola» nell'Orchestra di Santa Cecilia. Sarà un momento di grande emozione anche per gli stessi professori d'orchestra. La «Nazionale Rai», in parte s'è rinnovata, pochi giovani hanno già avuto modo di suonare con lui; altri, i più anziani, nutrono sentimenti di ammirazione per questo «direttore d'altri tempi», ascetico, legato ad una concezione direttoriale antica, fatta di seri studi, di passione, di amore per la musica, ma soprattutto di grande rispetto per gli altri musicisti. Tre i concerti in programma: due all'Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto per il XII Concerto della Stagione Sinfonica '97-98: domani, mercoledì, alle 20,30; venerdì 9 gennaio alle 21; il terzo all'Auditorium Rai, sabato 10 gennaio alle 16,30. Il «Requiem» di mercoledì sarà trasmesso in diretta da Radiotre, mentre l'esecuzione di domani sarà ripresa in tv da Raitre e trasmessa in data da definire. Tre concerti in quattro giorni: Carlo Maria Giulini rispetta le promesse, nonostante negli ultimi tempi la sua salute l'abbia fatto tribolare un po'. Il 20 giugno al Teatro Regio, mentre con l'Orchestra Filarmonica di Torino stava provando l'ultimo movimento della «Prima» di Brahms, era stato colto da malore ed era stato sostituito da Jean-Bernard Pommier. Si era ripreso subito ed era stato accompa- gnato in macchina dal figlio Francesco fino a Milano. Si era fatto visitare dall'altro figlio, Stefano, primario a Brescia e le preoccupazioni erano svanite. Si trattava soltanto di uno sbalzo pressorio. Una bella vacanza a Santa Margherita Ligure e poi in montagna a Carezza, nelle Dolomiti, gli hanno restituito il desiderio di risalire sul podio per continuare quella che considera una missione. Ben tornato dunque maestro: «Verdi» l'attende con un'opera scritta per la morte di Alessandro Manzoni, con le bellissime pagine solistiche, l'«Ingemisco» per tenore, il «Confutatis maledictis» per basso; l'unisono deU'«Agnus dei»; ^Offertorio», il «Sanctus», il «Kyrie», il «Dies Irae», il «Libera me», il «Lux aeterna»; il «Te deum». Il cast è intemazionale: il soprano Julia Varady, il mezzosoprano Katia Lytting, il tenore Stuart Neill e il basso Peter Mikulas. Anche il Coro, quello dell'«Orchestre de Paris» diretto da Kurt Oldham, assicura alta professionalità. Peccato non ci sia un artista italiano, anche se è le barriere artistiche, ormai sono cadute. Armando Caruso Un'opera molto amata dall'artista che ritorna dopo il forfait dello scorso giugno quando abbandonò perché colto da malore Il cast è internazionale con il soprano Julia Varady Carlo Maria Giulini, il direttore d'orchestra più amato dagli italiani Sopra, il regista tedesco Werner Herzog

Luoghi citati: Brescia, Milano, Radiotre, Raitre, Requiem, Santa Margherita Ligure, Torino