Il rock non è più «macho»

Il rock non è più «macho» Il rock non è più «macho» La grinta delle ragazze: da Bjork alle Spice Girlsfino alla Consoli Dovendo festeggiare in modo esemplare i trent'anni di vita, il quindicinale rock americano «Rolling Stone» non ha potuto far altro che dedicare la copertina fatidica alle donne. Relegate per decenni tranne rarissime e sofferte eccezioni - al ruolo di groupies o al massimo di fidanzate di star (il rock è stato a lungo il luogo deputato di ogni sessismo e machismo), sono loro, le donne, la vera novità di questi tempi cantati: come appeal, creatività, grinta, vendite. Si pensi soltanto al caso clamoroso delle Spice Girls, autentico fenomeno mediatico. Nel bene e nel male. Tina Turner-, Madonna e Courtney Love (meglio conosciuta come vedova di Kurt Cobain), campeggiavano su quella copertina di «Rolling Stone» come simboli di tre generazioni di artiste. Ma al di là del glamour dei nomi, quell'immagine avrebbe potuto essere arricchita di tantissimi volti altrettanto degni. Alanis Morrissette, per esempio, scatenata e provocatoria giovane musa canadese di cui sta per uscire il secondo album (il primo ha venduto 22 milioni di copie, cosa davvero rara per un prodotto di qualità come il suo); e su un fronte del tutto opposto, intimista e minimale, la bionda alaskana Jewel. Uno dei fenomeni dell'an no appena passato è l'inquie ta Meredith Brooks, che sta studiando da prossima Patti Smith, mentre al di qua dell'Atlantico è stata Bjork a conquistarsi la medaglia di sperimentalista folgorante. La discografia italiana, che come al solito si muove sull'onda di tendenze che arrivano dall'estero, ha finalmente cominciato a lavorare con più convinzione su personaggi femminili. La rappresentante più significativa di queste nuove artiste, giovanissime, inquiete, pronte a tutto, è la siciliana Carmen Consoli di «Confusa e felice». Ma per esempio poi la critica italiana ha consegnato al mensile specializzato «Musica e dischi» il nome di Cristina Dona quale miglior debuttante del '97: ex scenografa alla Scala, è una sperimentalista di razza. Altro personaggio, più pop, emerso nel '97 (una scoperta di Caterina Caselli), è la cantautrice Elisa, diciannovenne figlia di una parrucchiera di Monfalcone, che scrive e canta in inglese, scritturata non da noi ma da un'etichetta olandese per l'uscita del suo primo album, «Pipes and Flowers». Ma poiché omaggio va reso alle regine, non dimentichiamo l'ultima diva Patty Pravo. Questi, sono anche gli anni del suo ritorno: il disco nuovo è in arrivo. [m. v.] Jewel, la bionda che viene dall'Alaska, è più intimista e minimale

Luoghi citati: Alaska, Monfalcone