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 Fallisce furto nella villa di Celentano A Lecco Fallisce furto nella villa di Celentano LECCO. La festa per il sessantesimo compleanno che cade oggi, ad Adriano Celentano, per ora, gliel'hanno fatta i ladri. Una festa in anticipo sul calendario. Per la precisione, sabato sera alle 21,30 quando un commando di ladri, probabilmente composto dagli stossi predatori che negli ultimi tempi hanno messo a segno numerose razzie in ville di notissimi industriali lecchesi, hanno violato la villa bunker con piscina, immersa in un parco di 170 mila metri quadrati, che il «molleggiato» possiede in località Campesone a Galbiate (Lecco). Scarsissimo il bottino. Infatti i predatori si sarebbero impossessati di un paio di oggetti in oro di Claudia Mori, valore 4-5 milioni di lire. La razzia non sarebbe riuscita in quanto i ladri sarebbero stati disturbati dall'arrivo dei familiari di Vittorio Panzeri, il fido fattore di Celentano. Non è la prima volta che la villa-bunker del «molleggiato» viene presa di mira dai ladri. Era accaduto nel '93. Anche allora il bottino era risultato scarso. Gli inquirenti mantengono uno strettissimo riserbo. Quasi neppure confermano l'incursione ladresca favorita dal fatto che i malviventi hanno messo fuori gioco i due cani pastore. Cani che abitualmente mostrano i denti al minimo fruscio proveniente dal parco fitto di alberi ad alto fusto. Si sospetta che i cani siano stati addormentati con bocconi contenenti sonniferi. Dell'incursione nella villabunker di Celentano, in questi giorni ad Asiago con la moglie Claudia Mori e le figlie Rosalinda e Rosita, si è venuti a conoscenza quasi per caso, solo perché la gente del posto ha segnalato ai cronisti il continuo viavai di gazzelle dei carabinieri. Un andirivieni andato avanti fino a notte fonda. A Gabbiate sono intervenute anche alcune unità cinofile dei carabinieri che hanno perlustrato il parco. Dei ladri, comunque, nessuna traccia. Inghiottiti nelle tenebre della notte. Insomma, scomparsi nel nulla. I ladri, dopo aver neutralizzato i due cani, per violare la villa-bunker hanno poi rotto una finestra. Poi, forse, sono entrati fortunatamente in azione i sofisticati sistemi d'allarme di cui è dotata la villa. Marco Marcili