I trattori riaprono la guerra di Fabio Poletti

I trattori riaprono la guerra La rivolta per le quote: ieri 340 mezzi agricoli hanno bloccato il traffico da Vancimuglio a Padova I trattori riaprono la guerra E da Verona annunciano una marcia su Roma MILANO. Trecentoquarantasette trattori, da Vancimuglio fino a Padova in una coda lunga tre chilometri. Sono i Cobas del latte che da ieri hanno ripreso a far sentire la loro voce. La richiesta, dopo 49 giorni di presidio ai bordi della «A4», è quella di sempre. «Il governo deve ritirare il decreto che ci restituisce solo l'80% delle quote, sennò torniamo sulle strade», spiega Ruggero Marchioron, il «Generale» di Vancimuglio, alla testa della protesta. «Ma giovedì saremo per le strade con una "trattorata" sia in Veneto che in Lombardia, in Piemonte come in Emilia», annuncia l'ex senatore della Lega Giovarmi Robusti, diventato il portavoce nazionale dei Cobas del latte che da quasi due mesi sono entrati in agitazione contro i superprehevi, contestati dagh allevatori che non si accontentano nemmeno della resa dell'80% delle quote, come vorrebbe il governo. E da Verona annunciano una nuova marcia su Roma con i trattori. Spiega Ruggero Marchioron: «Vorremmo organizzare una manifestazione di grosse proporzioni, coinvolgendo tutti i presidi, da ognuno dei quali dovrebbe mettersi in moto una delegazione diretta verso la capitale». Da Savighano vicino a Cuneo e Chivasso in provincia di Torino, dove i trattori sono tornati ieri per le strade, fino a Verona, Ca- ravaggio e Pordenone si riaccende la protesta, con i Cobas che non intendono mollare. In vista degli incontri con il governo, prima del 14 gennaio quando in Senato verranno formalizzati gh emendamenti al decreto firmato da Palazzo Chigi. Che il problema non sia solo il rapporto con il ministro dell'Agricoltura Pinto e con il governo Prodi lo si capisce da una notizia che arriva da Bruxelles. Una doccia gelata, per gh allevatori. Dalla sede comunitaria, il commissario Ue per l'agricoltura Franz Fischler bacchetta gh allevatori: «Le regole vanno rispettate, le multe vanno pagate dagh allevatori che hanno superato i contingenti assegnati con le quote». «Lo sappiamo bene che riportare i trattori per le strade creerà parecchi disagi, ma non abbiamo altra scelta se vogliamo far sentire la nostra voce», spiega per l'ennesima volta Marchioron. E anche ieri, in quei venticinque chilometri che clividono Vancimuglio da Padova, non sono mancati gli intasamenti. Malgrado la massiccia presenza di forze dell'ordine. Malgrado i trattori questa volta abbiano scelto la statale 11 e non l'autostrada, teatro di cariche e manganellate della polizia solo un mese fa. Obiettivo della protesta, Prato della Valle a Padova, una delle piazze più grandi d'Europa. Dove i trattori con le bandiere con la vacca pezzata sono stati parcheggiati, gh allevatori hanno tagliato pane e salame e una delegazione è stata ricevuta dal prefetto. «Siamo molto soddisfatti, ma questo è solo un successo di tappa, il risultato finale sarà quando saranno restituite tutte le quote», è fiducioso Marchioron. Quello che conta per lui, al di là delle mobilitazioni che non arretrano di un millimetro e si estendono anzi in tutto il Nord Italia, è che la gente abbia capito che quella degh allevatori è una protesta giusta. «Le manifestazioni di incoraggiamento e di sti¬ ma continuano, anche oggi mentre sfilavamo diverse persone ci hanno applaudito ai lati della strada», sorride Marchioron. E alla solidarietà gli allevatori rispondono con la solidarietà. Due autocarri partiti da Mantova e Brescia sono arrivati ieri pomeriggio a Fabriano e nelle altre zone colpite dal terremoto. Ai terremotati gli allevatori hanno portato otto quintali di formaggio e sei di latte. «Siamo con loro, perché come il terremoto ha cancellato interi paesi, c'è chi vorrebbe cancellare l'agricoltura», là il paragone Roberto Cavaliere, mio dei ledaci- dei Cobas bresciani. Adesso si guarda al due feb¬ braio, quando il decreto dovrà essere trasformato in legge. «O cambia qualcosa entro allora o non cambierà mai nulla», dicono dal campo base di Vancimuglio, dove sotto la tenda bianca e blu c'è il quartier generale della protesta. E dove si prepara la fiaccolata che il 10 gennaio attraverserà il centro di diverse città del Nord. In un comunicato del coordinamento dei Cobas, gh allevatori chiedono che anche la gente si mobiliti: «Chi non verrà alla fiaccolata, alle 18 del 10 gennaio potrà esporre una luce alla finestra, in segno di appoggio». Fabio Poletti Giovedì altre manifestazioni E sabato è prevista una fiaccolata che attraverserà le città del Nord A destra Ruggero Marchioron, uno dei leader dei Cobas del latte Nella foto grande un'immagine della manifestazione di Padova

Persone citate: Franz Fischler, Marchioron, Roberto Cavaliere, Ruggero Marchioron