Un'altra sentenza per Di Bella

Un'altra sentenza per Di Bella Un pretore di Lecce: «La cura antitumori del professore è prescrivibile dal medico di base» Un'altra sentenza per Di Bella Ed è polemica sugli striscioni allo stadio BARI. Un altro pretore, da Lecce, Silvana Botrugno: «La cura Di Bella è prescrivibile da un medico di base». E' come un partito, ima squadra di tifosi che si forma nella Penisola. Malati, parenti, televisioni, tribunali. Anche una squadra di calcio. La Roma. Cartelli all'Olimpico, partita Roma-Udinese: «Non calpestate i diritti umani. La struttura pubblica ci aiuti. Noi tutti speriamo nel professor Di Bella». Un tifoso: «Speriamo che a qualcosa serva tutto questo che stiamo facendo». Striscione: «Centro Patrizia Rosaro». E' stata impedita l'esposizione di due striscioni, uno dei quali diceva: «Per la vita, non per la morte». I tifosi hanno protestato: «Per una volta che si fa del bene, perché ce lo impediscono? E' giusto che Di Bella continui nella sua lotta». Un altro: «Io penso che quando uno sta male abbia diritto di provare qualsiasi metodo». Altri pazienti del professore preparano un pellegrinaggio a Lecce, da Roma. Partenza di notte, sugli autobus. Mancano tre giorni all'udienza del pretore di Maglie. E mancano nove giorni alla scadenza fissata dal ministro della Sanità Rosy Bindi: le cartelle cliniche devono essere consegnate entro il 14 gennaio. Per ora i carabinieri dei Nas ne hanno solo 8. Troppo poche. Come fare? Di Bella ha detto che le consegnerà solo a una commissione super partes. Il ministro non può nominarne un'altra, per non sconfessare quella che c'è adesso e che ha già bocciato cinque volte il metodo Di Bella. I medici possono non consegnare le cartelle, appellandosi al segreto professionale. E' un imbuto senza uscita. Ma perché questa battaglia sulla pelle dei malati? Negli Usa, fanno presente da Modena, «in alcuni istituti oncologici si sta già sperimentando la somatostatina con la benedizione della direzione centrale della Sanità». Polemiche e guerra fredda. In mezzo qualche buona notizia. Viene ancora da Modena, via Marianini 45, studio del professore. Due case farmaceutiche starebbero per registrare la somatostatina, sostanza base del cocktail di cura prescritto da Di Bella. Se fosse così, il prezzo potrebbe crollare nel giro di qualche settimana fino a 60 mila lire. Oggi, come hanno spiegato alla farmacia Ferrari di Bologna che da 30 anni collabora con il medico modenese, il farmaco può essere preso solo a Monaco, in Germania: in Italia, le fiale da 3 milligrammi, quelle più utilizzate dal professore modenese, sono inserite quasi esclusivamente nella fascia H (quella ospedaliera), e costano più di 500 mila lire. In molte cure, ne servono più di una al giorno. I pazienti che fino adesso hanno utilizzato la terapia a base di somatostatina sono circa 10 mila, secondo Patrizia Mizzon, presidente dell'Associazione ammalati neoplastici di Roma. E' un esercito, che però sta crescendo a dismisura negli ultimi tempi, dopo che i giornali e le televisioni hanno dato noto- rietà ai metodi e alle dure del medico modenese. Alla fine dell'anno, la Commissione unica del farmaco (l'organismo del ministero della Sanità che fa muro contro la cura Di Bella) aveva già concesso il via libera per la produzione di somatostatina in forma generica, cioè indicata solo con il nome del principio attivo. E già questo potrebbe permettere un prezzo in¬ feriore del 20 per cento, rispetto a quello attualmente usato nella cura del professor Di Bella. Dopo la registrazione delle due ditte farmaceutiche, però, potrebbe scendere ancora, fino a 120 mila lire, con sconti del 50 per cento per ospedali e cliniche private. Dice Ivano Camponeschi, portavoce del fisiologo modenese: «Tutto questo è merito del lavoro fatto dalle associazioni dei pa¬ zienti. Ma noi puntiamo a far sì che il prezzo scenda ancora, fino a 20 mila lire per la dose da 3 rmlhgrammi. Le due ditte che stanno registrando il farmaco possono farlo. Ma in ogni caso ci sono un centinaia di farmacie in Italia che potendo preparare il prodotto in forma galenica con brevetto libero potranno a loro volta far scendere il prezzo fino 20 mila lire. E allora il problema per i pazienti sarà risolto anche se il ministero non riconoscerà la cura». Certo, per ora, queste sono soltanto voci di speranze lontane. Adesso, il «partito» Di Bella aspetta i giorni della verità. Cresce di numero, in marnerà enorme. Migliaia e migliaia di malati si rivolgono a Di Bella e alle associazioni che fanno capo a lui. Molti medici cominciano a pre¬ scrivere le sue curo. Molti giudici gli danno ragione. L'ultimo, l'altro ieri. Il pretore di Lecce Silvana Butrugno ha accolto il ricorso di un malato di Lecce, affetto da tumore al pancreas, al quale l'Asl aveva rifiutato di consegnare la medicina, nonostante la ricetta del medico curante che chiedeva la disponibilità di un farmaco in fascia H a base di somatostatina. [t. a.] All'Olimpico permessa l'esposizione di una sola delle scritte in favore della cura Il portavoce del medico modenese «Le case farmaceutiche potrebbero far calare il prezzo della somatostatina» Roma: uno degli striscioni dei tifosi a favore della cura ideata da Di Bella. Nell'altra foto, il professore