«Temo che si scateni un inferno» di Fra. Gri.

«Temo che si scateni un inferno» INTERVISTA UN PAESE SOTTO CHOC «Temo che si scateni un inferno» II sindaco: proverò a parlare con lefamiglie CINQUEFRONDI | L sindaco Michele Galini è I stato eletto un mese e mezzo fa. Professore di scuola media, a capo di una lista civica, aveva cominciato il suo mandato pieno di entusiasmo. Ieri era frastornato e non ne faceva mistero. Michele Galini ha paura che si scateni l'inferno. «Sono atterrito». Paura che si scateni in paese una faida? «Mi auguro di no. Ma il rischio c'è. Tra oggi e domani andrò a trovare tutte le famiglie delle vittime e parlerò con loro. Anche se non so quanto potrà servire. Se si è davvero trattato di una disputa tra ragazzi, come si sente dire in giro, dovrebbe finire qui con il buonsenso di tutti. Domani ci sarà una manifestazione a cui parteciperà il vescovo. Doveva venire a consacrare il presepio vivente. Ma adesso la manifestazione acquista un senso maggiore: tutti insieme per superare i retaggi di una cui- tura vecchia». Sindaco, lei conosceva bene i bambini. Potrà parlare alle famiglie da insegnante più che da amministratore. «Certo, sono stati tutti allievi miei. Li conoscevo bene. Ricordo il piccolo Saverio Jeraci, un bambino difficile ma pie¬ namente recuperato. Per i primi due anni è stata dura. Ma l'avevamo convinto a proseguire negli studi. Si sarebbe iscritto all'istituto per geometri. Era un bambino entusiasta della vita». E il fratellino, quello che non risponde alle domande del giudice? «E' in seconda media. Un caso molto più difficile. C'è in lui un rifiuto totale per la scuola. Frequentava le lezioni, ma l'impegno era zero. Mi aveva spiegato che voleva accompagnarmi sempre. Così cambiava classe ogni ora, a seconda di dove mi trovavo io». Davide Ladini? «Un ragazzo disoccupato. Attualmente lavorava con il padre nella sala giochi. Ma era venuto a trovarmi in comune, qualche giorno fa, per chiedere un lavoro. Avevamo dato in giro dei piccoli lavoretti a dieci ragazzi. Un minimo aiuto per giovani in difficoltà. Ma qui c'è tutto da fare e nessun soldo». Avete progetti? «A Cinquefrondi serve tutto: un cinema, infrastrutture sportive. Adesso abbiamo stretto un accordo con il parroco per organizzare alcune attività ricreative, ma il ministero dell'Interno non manda soldi. E poi ci sono addirittura contrade che ancora non sono servite dalla corrente elettrica. Abbiamo anticipato all'Enel cinquanta milioni, un anno fa, ma quelli si sono presi altri ventiquattro mesi per fare i lavori. A scuola arrivano bambini che a casa non hanno le lampadine, non so se mi spiego». [fra. gri.]

Persone citate: Davide Ladini, Michele Galini

Luoghi citati: Cinquefrondi