Speroni no alla proroga E' l'inciuchi Polo-Ulivo

Speroni no alla proroga E' l'inciuchi Polo-Ulivo Speroni no alla proroga E' l'inciuchi Polo-Ulivo INTERVISTA LA STRATEGIA DELLA LEGA SENATORE Speroni,cosa pensa la Lega Nord dell'ipotesi di prorogare il mandato al presidente della Repubblica Scalfaro? «E' un vecchio progetto, del vecchio sistema politico romano. L'unica novità, mi pare, è che Polo e Ulivo vanno verso l'inciucio anche su questo fronte. E, come giustamente ha scritto il senatore Di Pietro nella sua lettera aperta a Scalfaro dopo il messaggio di Capodanno, la sola opposizione in Italia resta quella della Lega». Ma come, adesso Di Pietro vi è diventato simpatico? «A me no. Anche perché continua a predicare bene e razzolare male. Si ricorda della sua ultima polemica sui senatori assenteisti in aula? Ebbene qualche giorno dopo la sua denuncia, proprio lui, il fustigatore, è rimasto a Palazzo Madama solo mezza giornata, ma quando se ne è andato ha dimenticato la scheda inserita nel sistema elettronico. E così nel pomeriggio risultava presente quando abbiamo chiesto la verifica del numero legale. A parte questo episodio, nella polemica Di Pietro-Scalfaro noto solo che il Presidente della Repubblica è uscito dai binari». Si spieghi meglio. «Il suo discorso sul tintinnar di manette è assolutamente corretto e condivisibile. Noi della Lega abbiamo detto cose simili più volte, anche negli interventi in Parlamento. Ma Scalfaro, a differenza nostra, è anche presidente del Consiglio superiore della magistratura, l'organo che dovrebbe "processare" i pm che non rispettano le regole e la legge. Dunque, più che parlarne in tv a Capodanno agli italiani, Scalfaro se aveva conoscenza dei fatti di cui ha parlato, avrebbe dovuto o avviare le azioni nel Csm, oppure invitare il Parlamento a cambiare alcune regole di comportamento dei magistra ti. Non ha fatto né questo né quello». Ma secondo lei, Scalfaro parlava di Di Pietro? «Certo. Ma non solo di lui. C'è parecchia gente in questo Pae se che è stata in galera senza un perché. E ci sono anche ma gistrati che hanno dimenticato persone in carcere e se ne sono andati a fare il weekend». Torniamo a Scalfaro: una eventuale proroga potreb be aiutare il percorso delle riforme iniziato nella Bicamerale? «Senta, io penso che la progoga sia una cosa inutile inventata per sostanziare una cosa superflua: le riforme della Bicamerale. Se vogliono tenersi Scalfaro non hanno che da rieleggerlo. Ma non lo faranno e sa perché?». No, perché? «Perché non si fidano. Come non ci fidiamo noi. E chi lo fa dimettere, due anni dopo? E se poi dovessero servire altri sei mesi? No, la proroga proprio non avrebbe senso». Bossi dice che nel '98 farete cose terribili? Quali? «Onestamente non so. So solo che saranno terribili per Roma, e non per i cittadini padani. So anche che non faremo la fine dei curdi». Voi non credete neppure al movimento dei sindaci, che chiede alla Bicamerale più federalismo? «No, non ci crediamo. Perché le cose che chiedono sono solo di facciata. Chiedano, invece, di togliere ai questori il controllo della polizia, come accade in America. Allora diventerebbero davvero credibili». Ma non l'hanno già fatto? Il sindaco di Napoli, Bassolino, ad esempio era di questa idea, no? «Allora se è di questa idea scriva una lettera ufficiale al presidente D'Alema. Perché non lo fa? Perché non lo fanno Cacciari, Bianco e IUy?». Ma voi che atteggiamento avrete in aula quando il lavoro della Bicamerale approderà in Parlamento? «Quello di sempre. Presenteremo i nostri emendamenti. Quello sulla polizia locale l'hanno già bocciato, ci riproveremo. Anche se non crediamo più alla capacità del sistema di autoriformarsi in senso federalista». E sull'arresto dell'on. Previti, come voterete? «Per mia fortuna è una questione di cui si occuperà la Camera e non il Senato. Ma visto che il caso è diventato una questione ben più ampia, che riguarda i rapporti fra politica e giustizia, credo che la cosa più giusta da fare sia lasciare a ciascun singolo parlamentare la libertà di votare secondo coscienza. E credo che la segrete ria politica della Lega alla fine deciderà in questo senso». Flavio Corazza Il presidente dei senatori leghisti Francesco Speroni

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