Somali respinti

Somali respinti Somali respinti Sciopero dellafame ROMA. Da tre giorni un gruppo di somali sta attuando uno sciopero della fame a Roma, nella sede del Forum delle comunità straniere. Domani lo sciopero domani si estenderà a Firenze e a Reggio Emilia, dopodomani a Milano e Napoli. Con questo gesto la comunità somala in Italia intende manifestare il suo dissenso e la sua protesta contro il divieto di entrata in Italia per nove compatrioti sbarcati all'aeroporto di Fiumicino lo scorso 31 dicembre «nonostante avessero regolari permessi di soggiorno», come riferisce una nota del Forum. «Non riusciamo a capire - ha detto Fatuma Hagi Yassin, presidente della comunità somala in Italia - perchè i somali vengano considerati una nazione a rischio di immigrazione clandestina, quando il numero dei nostri compatrioti residenti in Ita Ma non è superiore a quello dei cittadini di altre nazioni ben più popolose, come l'America. Un anno fa i somali in Italia erano 12 mila, oggi appena 4.000». Dei nove somali fermati lo scorso 31 dicembre al Leonardo da Vinci, solo tre, dietro presentazioni di garanzie, sono stati ammessi in Italia. Cinque sono già stati fatti ripartire per Nairobi, mentre uno sarà imbarcato per Addis Abeba martedì. «Non riusciamo a capire le ragioni di queste distinzioni - ha detto ancora Fatuma Hagi Yassin -. Tutti avevano, secondo noi, le carte in regola per oltrepassare la frontiera: erano infatti in possesso di un regolare visto di ingresso rilasciato dall'ambasciata italiana. E' una vergogna che si richiedano delle garanzie a cittadini somali e non, ad esempio, ad americani o svizzeri, che sono extracomunitari come noi. Se il ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, vuole cacciare i somali dal territorio italiano, emani un decreto collettivo di espulsione per tutti noi. Nessuno ci venga però a dire che c'è il rischio di un'invasione somala». [Ansa]

Persone citate: Fatuma Hagi Yassin, Giorgio Napolitano, Leonardo Da Vinci