L'ospizio delle astroscimmie di Gabriele Beccaria

L'ospizio delle astroscimmie L'Air Force ha un progetto per i 144 scimpanzé usati nei test di volo L'ospizio delle astroscimmie SI stanno dimostrando più ingombranti dei bombardieri da tagliare a pezzi, dei missih da smantellare, delle bombe atomiche da distruggere. Il fatto è che, anche se ormai inutili, sono esseri viventi, testimoni in carne e ossa della Guerra Fredda, della corsa allo spazio, della sfida per il primato militare e tecnologico americano. Negli anni d'oro l'Air Force li aveva chiamati affettuosamente «i nostri astroscimpanzé», ora non sa più come chiamarli. Forse eroi, forse veterani. Di certo, come tutti i veterani sono un po' patetici, un po' imbarazzanti. Ha deciso di mandarli in pensione, se ci riuscirà. Per dare un ospizio ai 144 attualmente ospitati nella base aerea di Holloman, nel New Mexico, ci vogliono molti soldi, una ventina di miliardi. Il problema è trovarli. «Ci hanno aiutato tanto. I sopravvissuti hanno diritto a starsene in pace e a un giusto relax», ripete il cam¬ pione dei loro diritti, Roger Fouts, professore di psicologia che, quando non cerca benefattori, conversa con gli scimpanzé spaziali. Non ha avuto cuore di dire loro con il linguaggio dei segni che sono diventati mutili, sia in orbita, come l'antesignano ormai defunto, Ham, sia sui seggiolini eiettabili e nei test di resistenza fisica, come per Minnie, là più vecchia, o per Lil Mini, la più giovane. E naturalmente, attento a non diffondere il panico, si è guardato bene dal rivelare che qualche scienziato li ha già reclamati e vuole finirli con una serie di esperimenti sui trapianti. Per fortuna ignorano anche la fine che i militari fecero fare a Ham: dopo aver volato su una capsula «Mercury», fu deportato in uno zoo e morì di lì a poco d'infarto, probabilmente provocato dallo stress della solitudine, prigioniero di una gabbia terrestre crudelmente piccola. Gabriele Beccaria

Persone citate: Roger Fouts

Luoghi citati: Ham, New Mexico