Il nuovo '89 delle banlieue

Il nuovo '89 delle banlieue Mentre bruciano le periferie di Francia, il governo vara un piano di aiuti per gli oltre 3 milioni di disoccupati Il nuovo '89 delle banlieue Giovani in rivolta con le molotov PARIGI NOSTRO SERVIZIO Bruciano le periferie di Francia, incendiate da ragazzini che escono di notte con le molotov nel giubbotto e la mazza da baseball a tracolla, come un fucile. E attaccano, con strategia da commando, la «diligenza» di turno, ora un autobus, ora il furgone dei postini che consegnano le lettere di auguri per Natale. Quando la polizia li accerchia, loro reagiscono, danno fuoco alle auto, erigono barricate. Intanto, gli oltre 3 milioni di disoccupati si aggirano per le strade delle città con striscioni e cartelli in cui nemmeno chiedono più lavoro, ma pretendono una «tredicesima» sul sussidio, uno sconto sulla metropolitana, un aumento degli aiuti. La Francia, secondo l'autorevole «Herald Tribune», sta scaldando i muscoli per una delle sue periodiche, cicliche esplosioni di rabbia, che «fin dal 1789» caratterizzano questo Paese, capace di rovesciare governi, cambiare politiche, mutare volto del potere in pochi mesi, sorprendendo storici e politologi e sovvertendo ogni previsione. Perché se si indossa im'uniforme di autista o da postino, un sedicenne di Lione, di Tolosa, di Strasburgo vede subito rosso e carica a testa bassa? Perché si festeggia l'anno nuovo bruciando poco meno di 100 automobili, in una «Strasburgo che sembra Sarajevo», come hanno detto i magistrati chiamati a giudicare per direttissima i giovani teppisti di San Silvestro? Certo perché ci sono tanti immigrati che non sono stati integrati, perché le periferie sono abbandonate a se stesse, perché non c'è lavoro, perché i giovani rifiutano il «pensiero unico» e non si identificano in nessun progetto politico alternativo, perché alla periferia di^Strasburgo dove votavano comunista ora votano Fronte nazionale, l'estrema destra razzista di Jean-Marie Le Pen. Ma anche Cmdia, una ragazza di 18 anni che lavora come pasticciera, e che trascorrerà otto mesi in carcere per aver cercato di incendiare un'auto con due amici alla periferia di Strasburgo, ha una spiegazione, e l'ha data ai giudici; «Sì ha detto in tribunale - ho spaccato quel finestrino... il fatto è che avevamo finito i "botti"». Pochi fermi, appena 12 rispetto alle 62 auto bruciate, alle pensiline distrutte, alle vetrine spaccate, alle ore di guerriglia nelle strade di una Strasburgo spaccata in due. In compenso, ecco le «pene esemplari» richieste dall'accusa e accordate dai giudici, una politica già aspramente contestata anche dal procuratore generale del capoluogo alsaziano, Edmond Stenger, che è stato subito richiamato all'ordine dal ministero della Giustizia, davanti al quale dovrà comparire lunedì. Sull'altro fronte caldo, quello dei disoccupati in rivolta, il governo ha fatto qualche passo verso la conciliazione. Il ministro dell'Occupazione, signora Martine Aubry, ha sbloccato ieri 500 milioni di franchi (150 miliardi di lire) per rimpinguare le casse del- l'Assedic, l'organismo che distribuisce i sussidi, con l'intento di alleviare soprattutto la condizione degli «chomeurs» di lunga durata, quelli senza lavoro da anni ai quali vanno i 3000 franchi della disoccupazione cronica. E Claude Gayssot, ministro comunista dei Trasporti, ha introdotto lo sconto del 50% sulla carta arancione dell'abbonamento ai trasporti nella regione parigina. «Si va nella giusta direzione» hanno commentato i comunisti, abbastanza soddisfatte le organizzazioni sindacali. «Ci restituiscono quello che Juppó ci aveva tolto.con i tagli» il loro commento. All'invito che Martine Aubry ha rivolto ai disoccupati di «ab¬ bandonare gli atteggiamenti fuori dalla legalità», ha risposto per tutti Charles Hoareau, capo del collettivo comunista che occupa a Marsiglia i locali dell'Assedio. «Il ministro non ci ha risposto. Se viene a sloggiarci, venderemo cara la pelle». Tullio Giannotti A Strasburgo altri scontri con 62 auto bruciate e barricate nelle vie Una rivolta che pare irrazionale «Facciamo guerriglia per divertimento» I PUNTI CALDI Montataire •—| Beauvais -i [ Rouen Càftteleu St-Etienne:diPRoùvfay—^ Evreux® Dreux © Nantes Angers © Orléans -Tourcoing "irz-Maubeuge Ullei®\i7*_awrlwille -Creil ©XSedon &$>®®Soissons* ^"©^Njfoippy ompiegne^ st-Dizier Strasbourg Nogent- sur-Oise Mulhouse® Montbéliard © Meru Villefranche sur-Saóne In un rapporto del Ministero dell'interno sono state individuate 45 città a rischio per l'ordine pubbli Lyon St-Étienne®^ ©Dole Vaulx-en|Velin Villeurban La Ricamane St-Priest © Grenoble Venissieux Toulouse © Béziers® Una immagine delle guerriglia che ha devastato il centro di Strasburgo. I vigili del fuoco cercano di spegnere le fiamme appiccate dai giovani a una auto in sosta

Persone citate: Charles Hoareau, Claude Gayssot, Dole, Edmond Stenger, Lyon, Martine Aubry, Priest, Toulouse, Tullio Giannotti