«Diecimila curdi verso l'Italia»

«Diecimila curdi verso l'Italia» Il governo nega il rischio-invasione, ma ammette: aspettiamoci altri sbarchi. Fermati «Diecimila curdi verso l'Italia» Allarme dalla Germania: pronte a salpare 20 navi ROMA. «L'Italia non è un Paese colabrodo., o incapace di dare una risposta efficace di fronte al problema dell'immigrazione clandestina». Così il sottosegretario agli Interni Gian Nicola Sinisi ha risposto alle accuse lanciate all'Italia dalla Germania. «Sui timori espressi da alcuni Paesi circa un'invasione in massa degli immigrati in cerca di asilo politico in Italia, questi non hanno alcuna ragione di esistere. L'emergenza immigrazione viene affrontata con l'impegno del governo» ovvero con «un organizzazione stabile che consenta l'applicazione di tutti gli strumenti ordinan di contrasto che sono a disposizione» Quesio non impedirà nuovi sbarchi. Anche il sottosegretario io ha ammesso: «Ci saranno nuovi arrivi. Possono essere domani, dopodomani o fra un anno, ma ci saranno», ha spiegato. E stato Gerard Hope, capo della Guardia di frontiera della Baviera tedesca, a cWarire le dimensioni di questi arrivi. Dalla costa meridionale della Turchia - ha rivelato - sono in partenza altre 20 navi, ciascuna in grado di trasportare circa 500 passeggeri, per un totale di 10 mila curdi in arrivo sulle coste italiane nei prossimi giorni. Per questo ieri si è svolta nella prefettura di Catanzaro una riunione operativa con il sottosegretario ai Trasporti Giuseppe Soriero e il comandante generale delle capitanerie di porto, l'ammiraglio Ferrare. Dato per scontato, come ha ribadito l'ammiraglio Ferrara, che «è impossibile un resphigimento di queste navi», occorre individuare una strategia diversa. «La fascia costiera ionica - ha ammesso Soriero - è risultata essere la più permeabile per la debolezza delle strutture che ci siamo impegnati perciò a potenziare». Si sta valutando infatti la possibilità di estendere anche a questo tratto di costa il sistema Wts attualmente operativo nello stretto di Messina, un sistema che «consente controlli più efficaci sulla sicurezza della navigazione, mediante l'impiego di sistemi informatici e telematici». Quanto ai curdi giunti con la nave Cometa, fra di loro polizia e Criminalpol sono riusciti a individuare anche due presunti membri dell'equipaggio. Si tratta di Amrullah Azizov, 58 anni, e Matig Samedov, 32 anni, entrambi nati a Baku, in Azerbaigian. Sono in stato di fermo con l'accusa di tentato naufragio e favoreggiamento deU'imniigrazione clandestina. Le operazioni di identificazione sono terminate, ora inizia la fase più delicata, quella della richiesta di asilo politico. «Tutte le richieste saranno esaminate caso per caso da una commissione», ha assicurato il ministro degli Interni Napolitano al quotidiano francese Le Monde. Ma, ha aggiunto il sottosegretario Sinisi, non è per nulla automatico, in base al trattato di Schengen, il passaggio in altri Paesi europei dei profughi curdi che abbiano richiesto asilo politico in Italia. «Ciò avverrà soltanto dopo un'espressa richiesta degli interessati ai governi dei Paesi in cui intendono spostarsi. Le organizzazioni che gestiscono il traffico dei clandestini stanno ingannando i profughi, facendogli credere che ottenuto l'asilo politico dall'Italia, ciò apra loro automaticamente le frontiere di altri paesi del trattato di Schengen». Ma sul tema dell'asilo, ieri la Turchia è tornata all'attacco. In una nota, l'ambasciata a Roma sottolinea che «è il riconoscimento da parte dei Paesi europei dello stato di asilo politico ai profughi, per la maggioranza di origine curda, che ha spinto queste persone a emigrare». [r. r.] A ìtH

Persone citate: Ferrara, Gerard Hope, Gian Nicola Sinisi, Giuseppe Soriero, Napolitano, Sinisi, Soriero