Il lutto discreto dei Kennedy di Franco Pantarelli
Il lutto discreto dei Kennedy La bara di Michael a Hyannis Port nel Massachusetts accolta dal fratello Joseph Il lutto discreto dei Kennedy Nella villa del clan né reporter né riflettori NEW YORK NOSTRO SERVIZIO Forse è la suggestione del nome Kennedy, ma tutti quelli che hanno visto Joseph, il deputato, allungare la mano per aiutare gli inservienti a «scaricare» il corpo del fratello Michael dall'aereo che lo aveva portato a casa, a Hyannis Port in Massachusetts, hanno detto di aver rivissuto la scena di tanti anni fa, quando a Washington Robert Kennedy, il padre di Joseph e di Michael, aiutò anche lui il corpo del fratello John a uscire dall'Air Force One proveniente da Dallas. Non c'era posto per tutti, su quell'aereo. Alcuni membri della famiglia avevano dovuto rinunciare a viaggiare insieme alla salma e in loro soccorso era venuto Kevin Costner, l'attore, uno dei tanti vip che hanno casa ad Aspen, nel Colorado, dove la tragedia è avvenuta. Costner aveva prestato loro il suo aereo personale e così Joseph era arrivato a Hyannis Port prima del fratello, per preparare l'accoglienza alla sua salma, con lo zio Ted e tutti gli altri membri dello sterminato «clan» convenuti a Hyannis Port da tutti gli Stati Uniti. Per loro, lo scandalo della baby sitter, il prezzo che Joseph ha dovuto pagare rinunciando alla corsa por il posto di governatore del Massachusetts, la «delusione» che Michael aveva provocato alla fa- miglia, convinta che sarebbe stato lui, un giorno, la vera «star» politica della terza generazione, vista l'ottima prova che aveva saputo dare come manager della difficile campagna elettorale di Ted, nel 1994, erano tutte cose diventate di colpo irrilevanti. «Come in un rituale fin troppo conosciuto si è sentito in uno dei tanti commenti - i Kennedy si stanno preparando a dire addio a uno di loro e a crescere una nuova generazione senza padre». La salma di Michael è stata esposta nella casa di Ethel, la madre. C'era anche lei, si era detto in un primo momento, su quella pista di Aspen dove si è svolta la partita fatale di «football sulla neve». Ma a quanto pare non è vero. Lei in quel momento era in casa - quella casa che i Kennedy avevano acquistato nel 1962 proprio perché suo marito Robert si era recato ad Aspen per un discorso e se ne era innamorato a dirigere i preparativi della festa per il nuovo anno. Ieri, i preparativi sono stati quelli di fare innalzare grandi tende attorno alla casa di Hyannis per accogliere tutti. Il pomeriggio è stato tutto dedicato al lutto privato. Non un membro della famiglia si è fatto avvicinare dai numerosissimi giornalisti accampati fuori della villa e tutte le finestre avevano le tende tirate. Sul tetto, una bandiera americana a mezz'asta. A un certo punto è uscito un domestico. A nome della famiglia ha chiesto agli operatori televisivi di spegnere le loro luci ma la sua richiesta è stata ignorata. Così i ragazzi della famiglia hanno provveduto a stendere delle lenzuola lungo il portico, in modo che non si potesse ri¬ prendere nessun movimento. La messa funebre avverrà questa mattina nella chiesa di Nostra Signora della Vittoria a Centerville, la cittadina vicina a Hyannis Port, e sarà anch'essa privata. La polizia stava già sistemando le transenne per impedire ai «sudditi» dei Kennedy, cioè la gente comune che vive lì, di avvicinarsi troppo. Poi, ci sarà il corteo verso il cimitero di Holyhood, nel sobborgo bostoniano di Brookline, dove si trova la tomba di famiglia dei Kennedy. Franco Pantarelli Per rientrare in tempo alcuni dei parenti più stretti hanno usato l'aereo messo a disposizione dall'amico Kevin Costner % pjl Il corpo di Michael Kennedy viene fatto scendere dall'aereo
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