I trafficanti d'uomini sì fingono profughi: presi
I trafficanti d'uomini sì fingono profughi: presi I trafficanti d'uomini sì fingono profughi: presi CATANZARO. Una decina d'anni fa la proposta creò sensazione perché, per la prima volta, un intero paese si metteva «in vendita» per evitare che " suo borgo antico, ormai spopolato, si degradasse irreversibilmente. Oggi Badolato torna all'attenzione nazionale perché sarà il cuore di un progetto-pilota mirato a fronteggiare l'immigrazione clandestina che, da emergenza, in Calabria è ormai quotidianità. A Badolato, da qui a qualche giorno, parte dei curdi arrivati sulle coste calabresi il giorno di Santo Stefano potrà trovare ospitalità in un centinaio di case messe a disposizione dall'amministrazione comunale, su esplicita richiesta del prefetto di Catanzaro, Vincenzo Gallino. Tutto questo mentre le indagini dei carabinieri hanno consentito di individuare, fra gli oltre 800 immigrati divisi nei centri di accoglienza lungo la costa, i componenti dell'equi¬ paggio della «Ararat». Sono tutti turchi e avevano tentato di mischiarsi con quelli che prima avevano depredato (imponendogli di pagare almeno 2000 dollari a testa per il viaggio), recitando anch'essi la parte dei profughi politici e ottenendo la stessa assistenza. Li hanno presi. Oggi verranno resi noti i loro nomi. Fra loro, si dice, non c'è il comandante. Forse è già tornato in Turchia a preparare un nuovo viaggio. Per quei curdi che vorranno restare, Badolato offre una possibilità: 140 case, in gran parte di proprietà di emigrati che hanno saputo costruire per sé e per i loro figli un presente migliore. Forse i primi ad occupare le case del borgo medioevale (per molti studiosi un vero gioiello architettonico) saranno quei 167 che hanno già chiesto asilo politico; forse quei 25 che hanno sollecitato che siano riconosciute le persecuzioni subite e, con esse, lo status di rifugiati. Mentre la solidarietà cammina, la macchina dei controlli non si ferma. Questa mattina sarà nuovamente a Catanzaro il comandante generale delle capitanerie di porto, l'ammiraglio Ferrara, per incontrare il sottosegretario ai Trasporti Soriero (che per conto del governo sta seguendo, già dal 26 dicembre, l'odissea dei disperati della motonave turca) e lo stesso prefetto, Gallino. A Soverato, divenuta improvvisamente uno dei centri del problema-immigrazione, stanno per arrivare 40 uomini che andranno a rafforzare l'ufficio circondariale marittimo. Forse arriverà una nuova motovedetta. Controlleranno le coste, vigileranno anche da terra, sapendo comunque perfettamente che quando arriverà la nuova nave con gli immigrati all'orizzonte, non potranno far nulla, se non accoglierli. Diego Minuti
Persone citate: Diego Minuti, Ferrara, Gallino, Soriero, Vincenzo Gallino
Luoghi citati: Badolato, Calabria, Catanzaro, Soverato, Turchia
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