Muore nel vagone in fiamme

Muore nel vagone in fiamme Pistoia: abitava in una carrozza abbandonata illuminata da candele, asfissiati anche i suoi cani Muore nel vagone in fiamme Aveva 16 anni, viveva da barbona CANTU'. Si chiamava Elisa Grosso e aveva 16 anni: la notte di San Silvestro l'hanno trovata morta asfissiata allo scalo merci della stazione ferroviaria di Pistoia, dentro la toilette di un vagone fermo su un binario solitamente non utilizzato. Il vagone che era diventato la sua casa ha preso fuoco nella notte, assieme a lei sono morti nelle fiamme anche i due cagnolini che le facevano compagnia da quando aveva deciso di vivere «sulla strada». Fino a un mese e mezzo fa la ragazza risiedeva a Cascina Matta, una frazione di Cantù. Viveva assieme al fratello, che però all'inizio di novembre si era suicidato. Lei ne aveva sofferto moltissimo. I loro genitori sono separati; la madre dovrebbe abitare a Torino, del padre non si hanno notizie. Gli agenti stanno cercando di rintracciarli. Una volta rimasta sola. Elisa si era allontanata da Cantù dicendo ai suoi conoscenti che si sarebbe recata a Pistoia, dove aveva conosciuto dei ragazzi con i quali aveva deciso di condividere un'esistenza fatta di stenti e privazioni. Chissà, forse con i nuovi amici aveva trovato un po' di quel calore umano che le era sempre mancato. Accanto alla ragazza, la notte di Capodanno sono stati rinvenuti carbonizzati due cagnolini, i migliori amici di Elisa: con loro la giovane divideva i suoi giorni difficili. L'allarme l'altra notte è stato dato dal capostazione durante i controlli. Ma quando sul posto sono giunti i pompieri, le fiamme altissime avevano ormai avvolto il vagone. Quando l'incendio è stato finalmente domato, i pompieri hanno rinve¬ nuto il corpo della ragazza. Stando a quanto si è appreso dalle indagini, Elisa e altri coetanei usavano il vagone come dormitorio. Lì lei aveva portato pochi abiti, un sacco a pelo, le sue povere cose. E delle candele. L'ipotesi più verosimile è che proprio da una candela accesa possano essere scaturite le fiamme che hanno provocato la morte per soffocamento della giovane. L'ipotesi avanzata da un medico legale è infatti che la sedicenne possa essere stata colta da malore a causa della grande quantità di monossido di carbonio sviluppatosi per l'incendio. Le indagini, oltre che dalla polizia ferroviaria, sono con¬ dotte anche dagli agenti della squadra mobile di Pistoia. Il procuratore Greco ha disposto per oggi l'autopsia, che dovrà stabilire le cause del decesso di Elisa. Si è appreso che recentemente la ragazza era stata cercata dai carabinieri di Pistoia in una comunità della Valle de Burroni, nel Comune di Santa Buca Pistoiese. La giovane però a Santa Buca Pistoiese non era mai stata vista, anche perché la comunità in questione non ospita minorenni. A Pistoia da qualche settimana Elisa era diventata una figura molto conosciuta, quasi amica. Insieme a due o tre giovani poco più grandi di lei, girovagava per la città accompagnata dai due cagnolini. Percorreva le strade di Pistoia chiedendo l'elemosina. Tanti la ricordano, per un buffo cappellino che indossava sempre, e per un medaglione che portava al collo, stile «figli dei fiori». La notte di San Silvestro l'hanno vista ballare in piazza Duomo, insieme a tanti altri che festeggiavano il nuovo anno. Poi se ne era andata via, sola, verso le due del mattino, forse scocciata per una lite che i suoi amici avevano avuto con alcuni albanesi. Chissà, forse per il freddo, una volta tornata nella sua «casa», ha acceso una candela. Quella candela da cui poi si è sprigionato l'incendio che le è costato la vita. Marco Marcili Il vagone abbandonato in cui è morta asfissiata Elisa Grosso

Persone citate: Elisa Grosso, Greco

Luoghi citati: Cantù, Pistoia, Torino