Ramadan di errore e marte in Algeria

Ramadan di errore e marte in Algeria Uccise a colpi d'ascia o bruciate vive 78 persone in tre villaggi, molte le donne e i bambini Ramadan di errore e marte in Algeria Gli integralisti islamici del Già costringono la gente a uscire di casa sotto la minaccia delle bombe Molte le vittime sgozzate con coltelli, altre eliminate dopo essere state cosparse di benzina ALGERIA. Il mese del digiuno sacro del Ramadan è cominciato in Algeria fin dal primo giorno con il temuto bagno di sangue: 78 uccisi e una settantina di feriti, secondo i dati ufficiali, sono le vittime di tre massacri di civili perpetrati nella notte fra martedì e mercoledì nella provincia di Relizan, nell'Algeria occidentale, in una provincia fino ad ora solo sfiorata dal terrorismo degli integralisti. Gli ultra dell'integralismo islamico sono entrati in azione poco dopo la fine del digiuno diurno, imposto ai fedeli per tutto il mese. Quasi tutte le vittime, secondo i comunicati delle autorità, sono state massacrate con armi da taglio da un centinaio di assalitori, appartenenti al Gruppo Islamico Armato (Già). I tre villaggi assaltati sono Uled Kherarba, Uled Sahnine e Uled Tayeb, tutti vicini fra di loro. Citando un comunicato del ministero dell'Interno, la televisione di Algeri ha specificato che 21 persone sono state uccise e altre 12 gravemente fe- rite in un attacco di un gruppo armato contro il villaggio di Uled Kherarba. Altri 29 civili sono stati uccisi e 25 feriti a Uled Sahnine. Il terzo massacro, con un bilancio di 28 morti e 27 feriti, è stato perpetrato a Ouled Tayeb, sempre nella regione di Relizane. Dalle scarse informazioni arrivate ad Algeri, dove ieri non sono usciti i giornali, risulta che la tattica seguita nei tre massacri ha avuto modalità conformi alla tattica solitamente applicata dai massacratori del Già: la gente è stata costretta ad uscire di casa, sotto la minaccia di fare esplodere bombe all'ingresso delle abitazioni, e in strada le vittime sono state sgozzate una a una con coltelli, sciabole e asce. Alcune delle vittime, fra cui donne e bambini, sono stati cosparsi di benzina e bruciati vivi: hanno urlato a lungo, morendo. Prima di darsi alla fuga verso le montagne, gli assassini hanno saccheggiato le case ed hanno portato via alcuni dei beni appartenenti alle loro vittime. Il Ramadan, mese sacro di purificazione nel mondo islamico, negli ultimi anni in Algeria è stato invece il periodo segnato da una recrudescenza del terrore. Nel paese dal 1992 sono state uccise oltre 60 mila persone. Solo l'anno scorso durante il Ramadan le vittime della violenza integralista sono state circa 350. L'Algeria occidentale era ritenuta fino ad ora controllata dall'Esercito Islamico di Salvezza (Eis), rivale del Già e impegnatosi dall'inizio di ottobre a rispettare una tregua militare. I massacri del Relizan indicano che il Già ha spostato nell'Algeria occidentale una parte delle proprie forze, anche se la maggior parte dei suoi miliziani restano nelle province di Algeri, Blida e Medea. [Agi-Ansai Il mese del digiuno segnato ancora una volta dall'ennesima strage (l'anno scorso 350 trucidati) Donne algerine in lutto dopo un massacro dei fondamentalisti

Persone citate: Tayeb