La Lollobrigida angelo custode degli italiani in Libano

La Lollobrigida angelo custode degli italiani in Libano «Ordinai alle milizie di non sparare: nessuna lacrima doveva scorrere sugli occhi di Gina». L'attrice: mi faceva una corte spietata La Lollobrigida angelo custode degli italiani in Libano II ministro della Difesa siriano: ero innamorato di lei, così feci proteggere i bersaglieri DUBAI. E' stata l'ammirazione di un potente ministro siriano per l'attrice Gina Lollobrigida ad evitare all'esercito italiano in missione di pace in Libano nel 1983 di subire attacchi da parte della resistenza libanese. Lo ha affermato lo stesso ministro, Mustafa Tlass, responsabile della Difesa. «Durante l'invasione israeliana del Libano e dopo l'arrivo della forza multinazionale, riunii i capi della resistenza libanese e dissi loro: fate ciò che volete delle forze americane, britanniche e degli altri ma non voglio che un solo soldato italiano venga ferito», ha raccontato il generale Mustafa Tlass in un'intervista pubblicata dal quotidiano degli Emirati Arabi Uniti «Al-Bayane». «Il leader druso Walid Jumblatt mi chiese perché proprio gli italiani. Gli ho risposto: perché nessuna lacrima scorra dagli occhi di Gina Lollobrigida». Tutto per amore di Gina, un amore nato, parola del ministro, «nei giorni della giovinezza» e alimentato da lettere e regali. «Ho avuto fortuna, la resistenza libanese ha obbedito ai miei ordini. Il popolo libanese ha dato la migliore accoglienza agli italiani e nessuno di loro è stato ferito», ha spiegato il ministro. «Ammiro Gina Lollobrigida, mi sono innamorato di lei durante la mia giovinezza... Le ho mandato lettere dal fronte e da diverse altre parti», ha detto il ministro precisando che l'attrice non ha risposto alle sue lettere fino al 1968 quando divenne capo di stato maggiore. «Se tutti i miei ammiratori fossero come il ministro siriano e riuscissi davvero a fermare il terrorismo, mi metterei subito in giro per il mondo», ha ribattuto una divertita Gina Lollobri"ida. «Magari tutte le notizie fossero come questa. Il ministro è veramente un mio grande ammiratore da molti anni. L'ho anche conosciuto, mi pare che fosse il 1980. Ogni volta che un Capo di Stato, una delegazione di industriali o una troupe televisiva andava in Siria, lui non faceva che parlare di me. E' una persona molto colta e gentile. Ha scritto dei libri, e mi ci ha messo dentro. Mi ha sempre mandato lettere e regali di valore, gioielli, oggetti antichi». «Certo, la prima volta che ho sentito il suo nome prosegue l'attrice - ho pensato a un signore grasso. A cosa si può pensare quando uno si chiama Mustafa? E invece è un bell'uomo, elegante. Lo conobbi diversi anni fa, quando seppi che aveva detto a una delegazione dell'Agusta, quelli degli elicotteri, che se ci fossi stata io avrebbero fatto affari magnifici. E così, a sopresa, andai là. E' impazzito, non se l'aspettava, quasi sveniva. Da allora non l'ho più visto, anche se lui si è sempre fatto vivo. Magari ora gli telefono. Con gli arabi ho sempre avuto successo, non so perché. Mi scrisse che con me sarebbe stato meglio che avere un harem, perchè io rappresento tutte le donne». [Ansa] Una splendida Gina Lollobrigida nel 1956 a Venezia

Persone citate: Gina Lollobri, Gina Lollobrigida, Lollobrigida, Mustafa Tlass, Walid Jumblatt

Luoghi citati: Emirati Arabi Uniti, Libano, Siria, Venezia