Fruttini; inchiesta su Tangentopoli

Fruttini; inchiesta su Tangentopoli Fruttini; inchiesta su Tangentopoli «Prima di parlare di amnistia facciamo chiarezza» ROMA. «Incredibile e pure irrispettoso». Quando a Franco Frattini, di Fi, presidente del comitato di controllo sui servizi segreti, si leggono le parole che Di Pietro ha dedicato a Scalfaro, si ottiene come prima risposta un lungo silenzio. Onorevole Frattini, come giudica la risposta di Di Pietro al messaggio di Scalfaro? «Guardi, mi sembra incredibile che un ex magistrato, oggi parlamentare dell'Ulivo, si rivolga in questa maniera al Presidente della Repubblica. Scalfaro ha parlato chiarissimo. La sua critica era rivolta a quelli che confondono la giustizia con il giustizialismo. Ma come si fa a dire: parli chiaro? Queste considerazioni di Di Pietro sonoirrispettose». Evidentemente il riferimento al tintinnar di manette ha fatto saltare su l'ex magistrato Di Pietro. Lei si aspettava una reazione del genere? «A senso del messaggio era fin troppo evidente. Di Pietro ha poco da fare domande retoriche. jQ Quirinale invita a farla finita con la logica delle manette e con l'anticipazione sui giornali degli effetti infamanti di una eventuale condanna penale. Perché è anche chiaro che i giornali queste notizie le ottengono in grande parte dalla magistratura. E mica si può dare la colpa solo ai giornalisti! Scalfaro è stato molto fermo contro questo sistema. Ma evidentemente Di Pietro ritiene di essere il difensore d'ufficio di tutti i giustizialisti d'Italia anche contro il presidente della Repubblica, che è presidente del Csm, non dimentichiamolo... Di Pietro dovrebbe pensare al suo dovere di senatore che non è quello di prendere di petto il Presidente. Oltretutto con argomenti che lasciano stupefatti. Non credo che i magistrati italiani abbiano bisogno di un avvocato difensore». Ma del messaggio presidenziale, Piattini, lei cosa pensa? «Che di fronte al tentativo di dipingere un'opposizione divisa e di delegittimare il Polo e, in particolare, Forza Italia, il Presidente, invece, ammette che in questo Paese esiste un'opposizione. Un'opposizione che sa essere responsabile, che ricopre il ruolo di sentinella e controllore del governo». Questo, secondo lei, è il dato più significativo, e poi? «E poi il capo dello Stato ha sottolineato l'importanza del processo di riforma costituzionale. A questo riguardo Scalfaro si è reso conto che l'atteggiamento dell'opposizione non è quello di chi propone uno scambio tra Previti e le riforme». Veramente questa impressione l'avete data voi, dopo che è scoppiato il caso Previti... «Non è così. Noi pensiamo sinceramente che le riforme siano necessarie: se non riusciamo a farle, allora vuol dire che l'intero sistema politico è destinato a crollare. Ma questo non può significare dire "sì" a riforme pasticciate. In questo senso riteniamo che siano necessarie delle modifiche importanti al testo della Bicamerale. Per esempio, definire meglio la parte sui poteri del Presidente eletto direttamente». Forza Italia chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta per Tangentopoli. Come mai? «Perché fare opposizione non signi- fica avere un ruolo meramente distruttivo. D nuovo regolamento della Camera consente di ottenere il voto, entro tempi certi, su una proposta dell'opposizione. Ci stiamo prendendo lo spazio che questo regolamento ci dà». Ma perché la vostra prima iniziativa è proprio questa? «Veramente la nostra prima iniziativa riguarda una proposta sul conflitto d'interessi. Quella della commissione d'inchiesta è la nostra seconda proposta. Nasce dalla vo¬ lontà di fare piena luce sulle ragioni sociali, economiche e politiche che hanno portato a Tangentopoli. Non si può chiudere questa partita senza aver conosciuto i motivi che deter minarono questa vicenda. Il presidente della Camera, giustamente, ha accennato alla soluzione di Tan gentopoli. Ma prima ancora di discutere l'eventualità di un'amnistia noi vogliamo conoscere la genesi di Tangentopoli». Maria Teresa Meli «Non credo che i magistrati italiani abbiano bisogno di Tonino come difensore» ' Qui accanto il presidente del comitato di controllo sui Servizi Franco Frattini A sinistra Paolo Bonaiuti che ha firmato la proposta di istituire una commissione parlamentare su Tangentopoli

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