Gli animali e l'ambiente, da Darwin a Lorenz con la scoperta dell'imprinting

Gli animali e l'ambiente, da Darwin a Lorenz con la scoperta dell'imprinting ETOLOGIA Gli animali e l'ambiente, da Darwin a Lorenz con la scoperta dell'imprinting Latto'. Coifmann Ljf ETOLOGIA è una scienza bambina che nasce in quest'ultimo secolo a ridosso del 2000. Emette i suoi primi vagiti nel 1936, quando quasi contemporaneamente in Germania e in Inghilterra vengono fondate a Berlino la Società tedesca di Psicologia animale, a Londra l'Istituto per lo studio del comportamento animale, E' un approccio nuovo, in netta contrapposizione con la scuola behaviourista (dall'inglese "behaviour", "com- {jortamento") fondata dallo psicoogo americano John B, Watson ai primi del Novecento. I behavioristi partono dal presupposto che l'organismo alla nascita sia un foglio bianco sul quale nel corso della vita l'ambiente, l'addestramentae l'educazione tracciano i loro segni. E studiano gli animali in laboratorio, mettendo ratti, cani o scimpanzè alle prese con sofisticati meccanismi a base di leve, lampadine, interruttori, o intrappolati in labirinti di cui debbono trovare la via d'uscita. Costringendo l'animale a risolvere problemi per lui inconsueti, finiscono con lo stimolare la sua capacità di apprendimento. L'etologia amplia questo paesaggio monotono e artificiale, con un soffio di aria fresca. Bando a tutte le sofisticherie di laboratorio, si ritorna alla genuina osservazione degli animali in natura. Da calando hanno incominciato a studiare sul campo la vita degli animali, gli etologi hanno sfatato molte leggende. Per secoli leoni, tigri, leopardi, giaguari, puma, erano considerati animali da uccidere perchè dannosi. Con il risultato che oggi il leone è scomparso da gran parte del suo habitat originario. Lo stesso è successo per le tigri in India, per ghepardi e leopardi in Africa, per ocellotti, giaguari e puma in Sudamerica. Gli studiosi hanno scoperto che quando inseguono un branco di erbivori, i carnivori catturano gli individui più deboli, vecchi o malati, che non riescono a tenere il passo con il branco. Quindi la specie predata si avvantaggia di questa selezione naturale che elimina gli individui meno adatti alla riproduzione. E quando i leopardi fanno strage di babbuini, pongono un freno alla eccessiva prolificità della specie predata. Lo stesso discorso vale per i rapaci, molti dei quali fanno strage di roditori e di vipere che, senza questa decimazione, si moltiplicherebbero a dismisura, rompendo l'equilibrio biologico dell'habitat. Con incredibile sicumera noi ci arroghiamo il diritto di giudicare se un animale è utile o dannoso. Ma in natura non ci sono animali dannosi. Ciascuna specie occupa ima precisa nicchia ecologica e non si può sopprimerla senza turbu- ■• l'equilibrio del suo habitat. In queo., <iero1o, secondo il Red Data Book, abbiamo visto scomparire quasi una specie all'aimo e secondo alcuni ecologi si estinguerebbe ritualmente almeno una specie :> I giorno, mentre si calcola che in epoca preistorica ne scomparisse 'ma ogni mille anni. Intendiamoci, l'estinzione è un fenomeno naturale. Ma nel metro magnanimo della natura si svolge ir. tempi lunghissimi che si misurano in centinaia di ini) ioni di anni. L'uomo ha dato un vigoroso colpo di acceleratore al processo naturale di estinzione delle specie. I padri della moderna etologia sono i tre naturalisti che nel 1973 vengono insigniti del Premio Nobel: gli austriaci Konrad Lorenz e Karl von Frisch e l'olandese Nikolas Tinbergen. Quest'ultimo è il fondatore della scuola etologica inglese, autore del primo vero testo di etologia "The Study of Instinct" del 1951. Karl von Frisch ha scoperto il linguaggio simbolico delle api. Indubbiamente però il più noto dei tre è Konrad Lorenz. La sua fama è dovuta non solo alle scoperte scientifiche, ma anche ai brillanti libri di divulgazione che l'hanno reso popolare in tutto il mondo. Primo fra questi "L'anello di Re Salomone", in cui racconta, tra l'altro, come ha scoperto l'"imprinting". Lorenz si circonda di animali di tutti i tipi: taccole, oche, scoiattoli, pesci tropicali. La sua casa è un'arca di Noè. E, giovane padre (ha quattro figli), mette persino i bambini in gabbia per proteggerli dalla curiosità delle scimmie che circolano liberamente per casa. Non c'è quindi da meravigliarsi se un bel giorno gli viene in mente di covare uova di oca selvatica. E quando il primo uovo schiude, l'ochetta neonata, che lui battezza con il nome di "Martina", vede come prima cosa il viso di Lorenz che la scruta attentamente. Per lei quell'uomo barbuto è la mamma. Da quel momento Martina lo segue dappertutto, pigolando di disperazione ogniqualvolta perde le sue tracce. Vi è dunque un periodo "sensibile" in cui s imprime indelebilmente nella memoria del neonato l'immagine della prima persona (o oggetto) che vede. E' questo per l'appunto "l'imprinting". L'etologia ha il merito di porre per la prima volta l'enorme diversità del comportamento animale in im contesto evolutivo, còme parte dell'adattamento dell'organismo al suo ambiente. Le ricerche di Lorenz e della sua scuola sono sempre volte a dimostrare l'assoluta prevalenza dell'innato sull'acquisito. Per i lorenziani il comportamento è già tutto programmato in partenza. La stessa disposizione ad apprendere è per gli animali una capacità innata. Un comportamento istintivo, quale può essere per il pulcino quello di beccare i chicchi o di raspare il terreno, anche se non si manifesta immediatamente alla nascita, si sviluppa al momento opportuno, in modo non diverso da quello con cui si sviluppano gra- datamente nel corso della vita gli organi e le strutture anatomiche. Il punto debole della teoria lorenziana è il voler attribuire soprattutto all'istinto, cioè all'innato, il comportamento degli animali, lasciando poco spazio all'influenza dell'ambiente. Ma oggi la dicotomia innato-appreso si considera superata e si ritiene che fattori genetici e fattori ambientali determinino insieme il modo di comportarsi degli animali. L etologia classica tuttavia si concentra sull'individuo e trova difficoltà nel trattare il comportamento di gruppo. Ma nel 1975 ecco la svolta. Lo zoologo di Harvard Edward O. Wilson pubblica "Sociobiologia, la nuova sintesi". Il comportamento sociale è tanto diffuso tra i viventi perchè reca indubbi vantaggi per la sopravvivenza della specie. Dice Wilson citando un antico proverbio etiopico "Le tele dei ragni, se si uniscono, riescono ad arrestare un leone". Nelle società, l'egoismo individuale viene spesso temperato dall'altruismo. Ne sono esempio le operaie sterili degli insetti sociali che rinunciano a fare figli per allevare le larve loro sorelle. Che significato può avere questo altruismo in termini di evoluzione darwiniana? La risposta è che il sacrificio delle altruiste aumenta le probabilità riproduttive dei parenti fertili, assicurando che i loro geni vengano trasmessi alla generazione successiva. Isabella Lattes Coifmann Latto'. Coifmann In basso a destra, Konrad Lorenz, il fondatore dell'otologia moderna, premiato con II Nobel. Qui sopra, il panda gigante, simbolo della protezione ambientale

Luoghi citati: Africa, Berlino, Germania, India, Inghilterra, Londra, Sudamerica