Disegnato l'atlante delle galassie e del sistema solare

Disegnato l'atlante delle galassie e del sistema solare ASTRONOMIA Disegnato l'atlante delle galassie e del sistema solare Ci I lasciamo alle spalle un secolo che ha visto in astronomia progressi strabilianti. Il Novecento si apre con un quadro tutt'altro che chiaro circa la struttura dell'universo, la posizione in esso del Sistema Solare e i meccanismi della vita delle stelle. Nei primi decenni grazie a potenti telescopi Edwin Hubbie scoprì che tutte le galassie, allora chiamate «universi isola» e la cui natura non era àncora del tutto chiara, si allontanano da noi. Questa scoperta, coniugata alle nuove tecniche di determinazione delle distanze astronomiche ed alla teoria della relatività, portò alla teoria del «Big Bang», perméttendo di capire che l'universo si sta espandendo da una quindicina di miliardi di anni. Fu necessario giungere alla fine della prima metà de! secolo perche fosse chiarito il mistero delia produzionè-'di energia nelle stelle» "Divenrie allora chiaro che' anche le stelle hanno un loro ciclo evolutivo: nascono, vivono e muoiono. Inoltre in esse si formano gli elementi più pesanti, di cui sono fatti gli organismi viventi. A questo punto ci si rese quindi conto che l'universo e tutti i corpi che lo compongono non sono immutabili: una rivoluzione culturale che insieme alle scoperte nel campo della fisica e della biologia farà del XX secolo un periodo memorabile. Nel secondo dopoguerra fece i primi passi la radioastronomia, uno dei più potenti strumenti di indagine degli oggetti più remoti dell'universo (come i «quasar») e che, oltre alla scoperta della radiazione cosmica di fondo e delle «pulsar», ha permesso di stabilire che la stella Sole si trova ai margini di una tra miliardi di galassie, formata da centinaia di miliardi di altre stelle. Con l'era spaziale è poi stato possibile scandagliare il cielo dall'infrarosso ai raggi gamma, invisibili dal suolo. Sono ormai decine i satelliti astronomici, primo fra questi il telescopio spaziale «Hubble», che orbitano attorno alla Terra. Grazie alle osservazioni extra atmosferiche abbiamo avuto la possibilità di vedere il cielo con altri «occhi» e di spingere lo sguardo sino a distanze superiori ai 10 miliardi di anni luce e nel cuore di galassie in cui con ogni probabilità è presente un buco nero; sono stati osservati eventi di una potenza inusitata come le esplosioni di raggi gamma, il cui mistero è stato svelato da pochi mesi grazie al satellite italiano Beppo-Sax; si è rilevato u debole «bagliore» residuo dell immane esplosione che dette origine al «Tutto» e si è potuta approfondire la comprensione dei violenti meccanismi che sono alla base della formazione e della morte delle stelle ed alla produzione parossistica di energia che caratterizza molte galassie. Infine, è ormai evidente che l'universo non è l'orinato solo da ciò che vediamo, ma che la maggior parte della materia che lo costituisce non emette luce ed è soltanto rilevabile attraverso gli effetti gravitazionali da essa indotti sulla materia visibile. Parte della materia invisibile è senz'altro costituita da pianeti, che con una cadenza sempre maggiore vengono scoperti attorno ad altre stelle, con le conseguenti implicazioni sulla possibilità dell'esistenza di forme di vita al di fuori della Terra. Un discorso a parte va fatto per il Sistema solare, i cui confini si spingono forse a più di centomila volte la distanza Terra-Sole. Si ipotizza infatti che il Sistema solare interno sia avvolto da un'enorme nube di corpi ghiacciati (Nube di Oort e Fascia di Kuiper), le cui prime avanguardie (circa 200 oggetti a tutt'oggi) sono state scoperte a partire dal 1992. E che dire della conquista della Luna e dell'esplorazione spaziale del nostro sistema planetario, che ci ha permesso di vedere da vicino tutti i pianeti, eccetto Plutone, e la maggior parte dei loro satelliti? In sintesi si può affermare che la prima metà del XX secolo è stata dominata dalle scoperte «mentali», mentre nella seconda hanno avuto il sopravvento le tecnologie, primo fra tutti il computer, che però ha forse distratto un po' dal «pensare». ario Di Martino Mario Di Martino Osservatorio Astronomico di Torino

Persone citate: Edwin Hubbie, Hubble, Kuiper, Martino Mario, Oort

Luoghi citati: Torino