Il solista all'ombra del gruppo

Il solista all'ombra del gruppo Il solista all'ombra del gruppo La sua rivincita con Dylan nel concerto per il Bangladesh George Harrison compirà 57 anni il prossimo 26 febbraio. Chitarrista brillante e voce originale che spiccava nell'impasto beatlesiano, è stato fra i Beatles quello artisticamente più penalizzato per contratto: le canzoni dei Fab Four dovevano infatti essere firmate Lennon-McCartney, e lui non era destinato ad emergere più di tanto. Il suo malessere per queste restrizioni fu uno dei problemi che - aggiunti alle tensioni suscitate dall'arrivo di Yoko Ono nella vita di Lennon - portarono allo scioglimento del grup-< po. Da talento compresso, riuscì comunque a far registrare alla band «Something», unica sua canzone a finire in classifica nel '69, e altri precedenti successi ancora assai amati dai suoi fans personali, come «Here comes the sun» e «While My Guitar Gently Weeps». Fu George uno dei primi musicisti rock ad avvicinarsi alla musica indiana a metà dei Sessanta, prendendo lezioni di sitar da Ravi Shankar; la sua passione finì per contagiare gli altri membri della band e tutti insieme partirono poi per l'India, creando una passione collettiva che è lungi dall'estinguersi; George è ri inasto sempre legato a quello esperienze, e si professa tuttora buddhista: una fede alla quale dichiara di dover molto anche negli ultimi anni, da quando è stato colpito da un cancro alla gola per il quale ha dovuto essere operato. Aveva smesso di fumare Mar!boro all'inizio degli Anni Novanta, ed imposto il «vietato fumare» nei rari incontri con i giornalisti che si sono poi del tutto interrotti: incontri nei quali appariva sempre semplice, simpatico e disponibile, dotato di grande vis polemica e appassionato di segreti politici italiani e in particolare della politica del Vaticano, sul quale ci riempiva di domande ad ogni occasione. Un dietrologo perfetto, con gran dispendio di sarcasmi. La qualità della sua carriera artistica è molto migliorata da quando, all'inizio dei Settanta, i Beatles si sciolsero ufficialmente; prodotto da Phil Spector, uscì quello stesso anno «Ali Things Must Pass», che contevena «My Sweet Lord»: una canzone amatissima in quel periodo anche in Italia, ma poi funestata da una lunga querelle in tribunale con l'accusa di plagio. Fu riconosciuto «inconsapevolmente colpevole». A fine estate del '71, Harri- son fu la prima rock star a promuovere due concerti benefìci, destinatario il Bangladesh, che si tennero al Madison Square Garden di New York con la partecipazione di Ringo Starr, Bob Dylan ed Eric Clapton; a quest ultimo, George è legato non solo da una storica amicizia e dalla passione per la chitarra, ma anche da una moglie comune, Patty Boyd, che il virtuoso amico chitarrista sposò poi nel '78, dopo che gli aveva ispirato per «Layla»; Harrison sposò poi nel '78, un mese dopo che era nato il loro figlio Dhani, la messicana Olivia rimasta ferita con lui ieri mattina. Nel '74 fondò una propria casa discografica, e il successo del suo lavoro discografico conobbe fasi alterne, con anche flop commerciali come «Gone Troppo»; brillante si rivelò all'inizio la sua carriera di produttore cinematografico con il gruppo dei Monty Python; da uomo spiritoso, partecipò a un film parodia per la tv sui Beatles che s'intitolava «Ali You Need is Cash». La sua carriera musicale è poi ripresa nell'87 con il disco «Cloud Nine», che diventò disco di platino con canzoni di sapore assai beatlesiano come «Gol My Mind set On You» e nostalgiche come «When We Was Fab», che evoca con il violoncello l'atmosfera di «I am The Walrus»; venne a promuovere l'album al Festival di Sanremo. Ma l'ultima impresa artistica di grande successo è stata con i «Traveling Wilburys», un supergruppo del quale ha fatto parte con il compianto Roy Orbison, con Bob Dylan, Adrian Lynne e Tom Petty. In due dischi, si scatenarono in una musica piuttosto datata ma incantevole per l'intreccio delle vóci e delle chitarre e delle melodie. Le ultime apparizioni in concerto di Harrison risalgono al 1992, quando decise di tornare in tour con l'amico Clapton; l'unico suo concerto solista si tenne subito dopo a Londra, ancora con il fine di ampliare la conoscenza dello Yogi Maharishi che aveva fondato il «Partito della legge naturale». Come si vede, Harrison è rimasto un utopista, figlio tipico della sua epoca: non bello come Paul, non carismatico come John, ma molto più umano nelle cadute e negli insuccessi, buono e sincero; anche se sempre con un fondo di amarezza dovuto forse agli 'anni difficili dei Fab Four. ( m. ven.) Per contratto non poteva firmare canzoni ma tra le eccezioni «Something» è un classico Fu uno dei primi musicisti rock ad avvicinarsi al buddhismo e alla musica indiana

Luoghi citati: Bangladesh, India, Italia, Londra, New York, Sanremo